Sembra non trovare pace il Movimento 5 Stelle a Palermo. L’ultima scossa di terremoto interna ai pentastellati la provoca un post pubblicato su Facebook dal consigliere Antonino Randazzo. Quest’ultimo denuncia di essere stato rimosso dagli amministratori della pagina ufficiale dei pentastellati in seguito alla pubblicazione di un post che conteneva il video di un intervento all’Ars della deputata regionale Gianina Ciancio.
“Prima qualcuno ha rimosso e cancellato per 3 volte il post del video della portavoce Ciancio dove denuncia le porcate della vecchia politica all’Ars ( fatico a comprendere i motivi di questa censura) – scrive nel post Randazzo -, qualche istante fa qualcuno ha deciso anche di eliminarmi da amministratore della Pagina del m5s Palermo – comunica il consigliere comunale pentastellato – evidentemente perché disturbato dal post della collega all’ARS e per non consentirmi di potere continuare a pubblicare nella pagina del Movimento 5 Stelle Palermo post di portavoce del Movimento 5 stelle“. Randazzo, insomma, consigliere comunale a Sala delle Lapidi e, dunque, portavoce pentastellato, non è più autorizzato a scrivere su facebook per nome e per conto del Movimento stesso, come lui stesso denuncia.
Ma chi è stato a eliminare il consigliere dalla lista degli amministratori della pagina? Ebbene, qualche indizio lo fornisce lo stesso autore del post. In risposta a un commento che chiedeva lumi sulla vicenda, infatti, Randazzo scrive di avere domandato egli stesso a due degli amministratori (Concetta Amella e Viviana Lo Monaco, anche loro consigliere del M5s e amministratrici della pagina) se avessero saputo cosa fosse successo. Le due gli avrebbero risposto privatamente di non saperne nulla. Qualche commento più giù, però, Randazzo precisa di avere scritto in un gruppo in cui sono inclusi tutti gli amministratori della pagina, e allega tanto di screenshot con le facce di tutti i consiglieri comunali pentastellati (ossia, oltre a Randazzo, Amella e Lo Monaco, anche Ugo Forello e Giulia Argiroffi). Randazzo, insomma, sembra indicare ‘per esclusione’ in questi ultimi due i principali ‘sospettati‘ della rimozione.
Potrebbe, insomma, trattarsi di uno strascico della vicenda della mancata rotazione del capogruppo a Sala delle Lapidi. In quell’occasione fu Forello che gridò all’epurazione, dopo che, ancora una volta sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle Palermo, fu annunciata la rotazione del capogruppo a Sala delle Lapidi, con Randazzo che sarebbe dovuto subentrare proprio a Forello. La rotazione fu congelata, rinviata alla chiusura del bilancio consuntivo (che nel frattempo è stato approvato), ma evidentemente all’interno del gruppo consiliare ci si guarda in cagnesco, se è vero che alcuni ritengono altri non legittimati a pubblicare post su Facebook a nome del Movimento 5 Stelle.
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