Sulla notizia “dell’ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Catania” interviene, “rattristata e amareggiata“, la Cgil di Catania che “partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista Antonio Pistone, che ha perso la vita mentre faceva onestamente il suo lavoro“.
“Non sono note le precise dinamiche dell’evento – aggiunge la Camera del lavoro del capoluogo etneo – ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite. Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa – osserva la Cgil etnea – deve cambiare nell’ approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito”.
Il segretario territoriale dell’Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, sottolinea come “anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario“. “A nulla – aggiunge il sindacalista – servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell’ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. Purtroppo i dati quest’anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell’anno in Italia. La maggior parte degli incidenti – ricorda Musumeci – avviene in aziende a conduzione familiare con meno di 5 dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare“.
“Questo tragico evento ci spinge a riflettere sulla fondamentale importanza della sicurezza sul lavoro. La sicurezza non può essere lasciata al caso o considerata come un aspetto secondario. Deve essere il primo pensiero di ogni giorno per le imprese e i lavoratori. Deve prevalere in ogni ambito e in ogni attività giornaliera. È necessario che la cultura della sicurezza sia radicata nella mentalità di tutti i soggetti coinvolti“. Lo afferma dopo il tragico incidente sul lavoro il segretario Fim Cisl Catania Piero Nicastro, che aggiunge: “È un dovere civile garantire la sicurezza sul posto di lavoro e non può più essere rinviato. L’obbligo di formazione annuale per imprese e lavoratori in una giornata specifica che simboleggi il tema potrebbe essere un’idea per promuovere la consapevolezza e l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro“.
“Non possiamo permettere – continua il sindacalista – che tragedie come questa accadano ancora. Dobbiamo agire insieme per creare un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti. Solo attraverso un impegno comune e una cultura della sicurezza diffusa potremo prevenire futuri incidenti e preservare la vita e l’integrità di coloro che lavorano con dedizione e passione. Il nostro pensiero – conclude – va alla famiglia di Antonio Pistone e a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia. Ci impegniamo a fare tutto il possibile per promuovere la sicurezza sul lavoro e a lavorare incessantemente per evitare che simili eventi accadano in futuro“.