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Il 15 settembre 1993

Anniversario padre Pino Puglisi, ucciso 30 anni fa dalla mafia

venerdì 15 Settembre 2023

Ricorre oggi il 30esimo anniversario della morte di padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 a Palermo.

Parroco presso la Chiesa di San Gaetano nel quartiere palermitano di Brancaccio, Don Pino Puglisi, oggi Beato, venne assassinato la sera del 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo compleanno, dal killer di Cosa nostra Salvatore Grigoli che nel 1997, dopo il suo arresto, confessò 46 omicidi, tra cui quello di Don Puglisi. La causa di beatificazione venne introdotta nel 1999 dall’allora arcivescovo di Palermo il Cardinale Salvatore De Giorgi. Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto XVI promulgò il decreto di beatificazione “Super martyrio in odium fidei”. Il 25 maggio del 2013 don Pino Puglisi è stato proclamato Beato. Le spoglie del Beato Puglisi riposano in un monumento funebre che ricorda una spiga di grano ai piedi dell’altare della cappella dell’Immacolata Concezione nella Chiesa Cattedrale di Palermo.

Anche quest’anno saranno tante le iniziative promosse per ricordare il prete antimafia, fondatore del centro di accoglienza Padre Nostro. Nel pomeriggio avrà luogo, alle ore 18 nella Cattedrale di Palermo, una solenne celebrazione eucaristica. Sarà presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana con i

Vescovi della Sicilia e alla presenza delle massime autorità istituzionali.

“I valori evangelici che animavano la sua azione quotidiana trovano corrispondenza nei valori civili espressi nella Costituzione repubblicana. Questo aspetto sottolinea come don Puglisi sia anche un eroe civile afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La sua opera di educatore alla libertà si è propagata e i semi da lui gettati sono cresciuti nelle coscienze di tanti cittadini, soprattutto dei giovani a cui ha dedicato il sacrificio della sua vita”.

“Don Puglisi dimostrava con le parole e con i fatti che è giusto resistere e ribellarsi alle logiche criminali, che la mafia può e deve essere sconfitta“.

“La beatificazione per il suo martirio ‘in odium fidei’ rappresenta la più ferma condanna nei confronti della criminalità organizzata di stampo mafioso. Con la sua testimonianza di fede quotidiana, egli diffuse e difese fino all’estremo sacrificio la cultura della legalità e dell’amore verso il prossimo”. Dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“Educare i giovani alla libertà e al riscatto dalla criminalità è ciò a cui ha dedicato la vita il beato don Pino Puglisi, comunicando loro i valori di una esistenza dignitosa, da sottrarre alla schiavitù della mafia. Egli ha pagato con la vita il suo impegno affinché nessuno si sentisse solo di fronte alla sfida del degrado e della violenza”. Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ricordando la figura del parroco di Brancaccio, nel giorno del trentesimo anniversario del suo omicidio.

“Trent’anni fa la mafia assassinava a Palermo don Pino Puglisi. Un ‘parrinu’ mite che, con il suo sorriso, ha fatto tremare i boss ed ha cambiato la vita degli abitanti di un quartiere complesso. Un gigante, il Beato e martire Pino Puglisi, che ha fatto del suo semplice esempio una lezione ed un monito ancora oggi attuali”. Così il ministro per la Protezione Civile e Politiche del Mare, Nello Musumeci, ricorda il sacerdote ucciso trent’anni fa in Sicilia.

Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ricorda il parroco di Brancaccio: “A trent’anni dall’uccisione di padre Pino Puglisi per mano mafiosa, resta indelebile la sua testimonianza di amore e fratellanza. Tutto questo padre Pino Puglisi lo ha fatto con il suo indimenticabile sorriso, un’orma ancora oggi viva e di riferimento. Questo è quello che è accaduto con l’azione di padre Puglisi, un lievito che ha fatto fermentare il quartiere di Brancaccio che ancora ha bisogno di tanto”.

Anthony Barbagallo

Il 15 settembre 1993 veniva ucciso dalla mafia padre Pino Puglisi. Un uomo semplice, di origini modeste, che spese la propria esistenza al servizio dei ragazzi avversando le organizzazioni criminali nel quartiere Brancaccio, a Palermo. Mi preme ricordare che don Pino Puglisi ebbe sempre una grande passione educativa, che lo portò ad assumere, accanto ai compiti sacerdotali, degli incarichi come insegnante in molte scuole siciliane. Il suo impegno dietro la cattedra si protrasse per oltre trent’anni, fino al giorno della morte“. Ha affermato il deputato del PD e componente della commissione antimafia Anthony Barbagallo. “Abbiamo voluto conoscere e fornire un contributo – ha aggiunto Barbagallo – semplice ma significativo affinché ne resti memoria proprio nelle giovani generazioni per cui don Pino spese la propria vita“.

Don Pino Puglisi era un uomo coraggioso che professava la sua Fede a Brancaccio, in un quartiere difficile di Palermo. Col suo sorriso sfidò la mafia, con i suoi insegnamenti strappò i giovani dalle mani della criminalità organizzata“. Lo scrive sul proprio profilo Facebook Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia e vicesindaco di Palermo, in occasione del trentennale dell’omicidio del parroco di Brancaccio.

A loro si unisce anche la senatrice Vincenza Rando, responsabile legalità, trasparenza e contrasto alle mafie della segreteria del Partito Democratico, Raoul Russoche in una nota ricorda Puglisi come l’espressione di un Chiesa aperta, più vicina ai poveri, più attenta alle questioni sociali.

“Il suo sacrificio ci sprona a rafforzare il nostro impegno nella battaglia contro la mafia, affinché il suo operato non sia mai dimenticato, ma si trasformi in un faro di speranza per le generazioni future” Così il senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione nazionale Antimafia, Raoul Russo, nel giorno del trentennale dell’assassinio del parroco di Brancaccio. “Sono i giovani che devono portare avanti l’eredità di padre Puglisi”.

 

Marco Intravaia

Trent’anni fa la mafia uccideva don Pino Puglisi, nel giorno in cui compiva gli anni. Con la sua attività educativa e di prevenzione fra i giovani del quartiere Brancaccio era diventato un pericolo per la criminalità organizzata al punto da decretarne la condanna a morte. Ma il beato Puglisi, considerato un martire dalla Chiesa, ha avuto la meglio sui suoi assassini. Il Killer Salvatore Grigoli, oggi pentito, ha raccontato che aveva accolto i suoi aguzzini con un sorriso. Il sacerdote sapeva che sarebbe morto e non è indietreggiato di un passo. Un esempio per tutti, istituzioni e cittadini. Ci lascia un messaggio prezioso: la mafia si sconfigge con la repressione affidata alle forze dell’ordine e con la prevenzione e la diffusione della cultura della vita e della legalità sul modello di morte e sopraffazione che vuole imporre la criminalità organizzata. Lo Stato ha messo a segno tante vittorie in questi anni, ma ancora molto resta da fare. Padre Puglisi con il suo sacrificio ci indica la via da percorrere“.

Il deputato regionale Marco Intravaia, Componente della Commissione Regionale Antimafia, ha così ricordato don Pino Puglisi nel trentennale del suo omicidio.

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