Il caso della ragazza di Palermo vittima di violenze di gruppo è solo la punta emergente della crescita della criminalità minorile. Se ne fa cenno nella relazione del presidente della corte d’appello, Matteo Frasca, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nel distretto di Palermo sono stati segnalati ai servizi sociali 642 ragazzi. C’è un calo di oltre 300 segnalazioni rispetto all’anno scorso. Ma il dato positivo è rovesciato dalla crescita delle misure cautelari: sono state 323 fra collocamenti nelle comunità (155) e custodia cautelare (127). C’è stato un importante incremento rispetto all’anno scorso.
I casi più frequenti riguardano il ricorso alla droga, fenomeno da tempo sotto osservazione sia per la giovanissima età dei ragazzi coinvolti sia per una crescente diffusione di eroina e droghe pesanti sintetiche, in aggiunta all’uso di psicofarmaci. Sono in aumento anche i reati commessi da “gruppi di minorenni che, pur non avendo le caratteristiche tipiche delle baby gang, utilizzano l’unione come importante fattore di protezione, di coesione e di riconoscimento sociale”. C’è poi il fenomeno, che suscita un serio allarme, dei reati connessi all’uso degli strumenti informatici. Sono casi di interesse sociologico e mediatico, in particolare il cyberbullismo. “I social – si legge nella relazione – sono ormai diventati luogo di reato attraverso le applicazioni di messaggistica istantanea che rappresenta ormai una componente numericamente significativa”.