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la conferenza stampa

Antimafia, presentato nuovo regolamento. Cracolici: “Rigore e impegno sociale” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 18 Gennaio 2023

La Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia ha adottato il nuovo regolamento interno, presentato alla stampa dal presidente Antonello Cracolici, dal vicepresidente Ismaele La Vardera e dal segretario della commissione Roberta Schillaci. Gestione dei confiscati e società partecipate saranno i primi temi che affronterà la Commissione antimafia. Selezionare gli argomenti di cui occuparsi è fondamentale per lo svolgimento del lavoro.

“Attenzione va data alle partecipate, alle modalità di funzionamento e alle procedure. – ha detto il presidente Cracolici – Valutavamo se, ad esempio per quanto riguarda tutta l’acquisizione di beni e servizi, non bisogna introdurre un sistema che in qualche modo dia degli alert quando le gare vanno deserte, quando si determinano condizioni di dubbi gestionali anche nel rapporto con i terzi. Che ci sia la necessità – e vale per qualunque struttura della Regione Siciliana – di concentrare la conoscenza delle procedure di tutte le singole attività svolte dagli enti a qualunque titolo. Gli esiti devono essere conosciuti ed accentrati. Non escludo l’istituzione con legge di un osservatorio per quanto riguarda la gestione delle partecipate, perché il dubbio che ci possa essere un’attività di tante “case matte” – in cui ognuno pensa di gestire la società come se fosse casa sua prescindendo dalle regole formali e sostanziali – questo sospetto lo abbiamo. Che ci sia un reato lo attesta la magistratura, ma che si tratti di un’esigenza dell’amministrazione regionale quella di conoscere il funzionamento del sistema”.

La sanità è stata più volte oggetto di interesse per la criminalità organizzata. “La Regione è la più grande imprenditrice tra le istituzioni pubbliche regionali. Rifiuti, il tema dell’energia alternativa – eolico, fotovoltaico, termodinamico – e la sanità rappresentano settori su cui è chiaro che la commissione antimafia deve fare un lavoro di approfondimento e di studio, anche utilizzando il lavoro svolto dalle precedenti legislature, dobbiamo ereditare le inchieste portate avanti fino ad ora: serve a dare maggiore efficacia alla commissione stessa. Sanità? C’è tutto il tema delle forniture e degli appalti, della gestione degli accreditamenti, tutti i servizi. Sono partite su cui si gioca un pezzo del potere in Sicilia. Dove c’è potere e risorse economiche, bisogna vigilare pesantemente. Ci sono tanti appetiti di tipo corruttivo, che non per forza sono di tipo mafioso, o che invece sfociano nell’intimidazione con metodi mafiosi. Vogliamo che la commissione antimafia venga vissuta come fosse il fiato sul collo di questa Regione: e può servire o andare più veloci o sapere che non c’è nessuno distratto”.

Sui beni confiscati, invece, ci sono diversi disegni di legge, già depositati in parlamento durante la scorsa legislatura. La commissione ascolterà i funzionari dell’amministrazione regionale preposti alla gestione e alle misure dell’anticorruzione.

L’impegno è chiaro: la commissione vuole lavorare con inchieste specifiche. L’obiettivo è lavorare per la qualità della legislazione, in sintonia con un sentimento di impegno civile che oggi più di ieri deve svilupparsi. L’arresto di Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista in libertà, ne è l’esempio. “La mafia c’è ancora, però adesso tocca a noi promuovere la cultura della legalità come fattore di convenienza per i siciliani rispetto ad una mafia che ha negato la vita e diritti fondamentali come il diritto alla crescita e allo sviluppo”. Ha poi aggiunto Cracolici.

“Abbiamo un grande lavoro davanti, con la consapevolezza che vogliamo essere l’antimafia della concretezza e non dei proclami. Abbiamo applicato un regolamento che parla di assoluto buon senso, esteso a tutti i membri della commissione.
La battaglia che ho fatto sulla inopportunità dalla nomina a vicepresidente di Gennuso la rifarei, perché non ritengo opportuno che un rinviato a giudizio per estorsione potesse ricoprire quel ruolo. Poi che qualcuno ha tirato fuori la mia imputazione per diffamazione invocando lo stesso principio per la mia persona, la cosa onestamente mi fa sorridere e si commenta da sola”. Ha detto Ismaele La Vardera, vicepresidente vicario della Commissione Antimafia.

Sul caso Antoci, La Vardera ha risposto: “Credo che dobbiamo sanare una ferita ancora aperta, Antoci non meritava quella relazione redatta dalla precedente relazione. Anche perché un magistrato ha messo nero su bianco che quella relazione non aveva alcun fondamento basato su atti processuali. Ad Antoci dobbiamo solo dire grazie”.

Ma il nuovo regolamento contiene anche alcune importanti novità che segnano la rottura con le precedenti legislature.
La prima riguarda le previsioni di incompatibilità, che da adesso valgono non più solo per i componenti dell’ufficio di presidenza, ma per tutti i membri della commissione. La seconda, l’incompatibilità con la carica di membro della commissione e dell’ufficio di presidenza scatta in caso di imputazione ma non più indiscriminatamente per tutti i reati, adesso si applicherà solo per i reati previsti dalla legge Severino. Infine la terza: l’incompatibilità scatta comunque in caso di condanna definitiva ad una pena superiore a 2 anni, a prescindere dal tipo di reato.

Abbiamo applicato un principio di garantismo – ha spiegato il presidente della Commissione Antimafia – prevedere una distinzione tra ‘casi gravi’ e vicende minori significa evitare di gettare la rete a strascico: non è lo stesso, ad esempio, essere imputato per corruzione o per violazione del codice cella strada”.

Il nuovo regolamento, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, interviene anche su altri punti: dalla maggiore attenzione per la privacy e la riservatezza, alla segretezza per alcuni atti nell’attività della commissione. “Ritengo sia un regolamento rigoroso ma di grande equilibrio, so che ci sono state polemiche per alcune novità introdotte e mi dispiace, anche perché fin dall’inizio questo percorso è stato discusso e condiviso dentro la commissione”.

Cracolici ha, inoltre, comunicato che la commissione antimafia ha deciso di aderire alla marcia contro la mafia “Bagheria-Casteldaccia”, organizzata dal Centro Pio La Torre e in programma il prossimo 24 febbraio, per sostenere l’iniziativa coinvolgendo e sollecitando le amministrazioni comunali siciliane.

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