Abbiamo intervistato il deputato regionale del Pd Pino Apprendi, subentrato all’Ars all’ex deputato Francesco Riggio (l’avvocato coinvolto nello scandalo dei corsi di formazione Ciapi, condannato in via definitiva dalla Corte dei conti per un danno erariale pari a oltre 3,7 milioni di euro).
Ad Apprendi abbiamo chiesto di equilibri interni al Pd, della sua valutazione sul governo Crocetta e della sua adesione al progetto di Michele Emiliano.
On. Apprendi lei attacca il governo Crocetta e il Pd siciliano, rei di non aver una strategia comune che si traduca in pratica politica e azione di governo. Uno scontro fra il partito e il governatore che investe le nomine dei vertici degli enti e istituti regionali.
“Continua il balletto delle nomine, non mi risulta che ci siano state delle riunione con il partito. Fare una giunta politica non significa piazzare un assessore del partito al suo interno, ma mettere in campo una strategia comune e politica. Questo non è un governo politico. E infatti, un governo non è politico per ragioni di appartenenza ma per le scelte che si fanno. Anche se metti in giunta o a capo di un ente Superman non è detto che sia sinonimo di garanzia, se poi non c’è un coordinamento politico e una strategia. Si può raggiungere qualche risultato, ma se manca una visione… Le nomine si fanno rispettando le regole e una giunta che si definisce antimafia deve rispettare le regole e guardare alle competenze”.
Ieri però la giunta ha dato il via libera al ddl che proroga dell’esercizio provvisorio per un altro mese, fino al 30 aprile.
“E’ una scusa per non affrontare i problemi per beghe interne alla maggioranza e arrivare così all’ultimo giorno utile per approvare il bilancio, magari all’alba del primo maggio, come avvenuto in passato altre volte”.
On. Apprendi, lei ha lanciato qualche stoccata anche al suo partito, il Pd. Come giudica la reggenza della segreteria regionale in Sicilia da parte di Fausto Raciti?
“Sono stato uno degli elettori di Fausto Raciti alla carica di segretario. L’ho votato perché era una giovane promessa. Ma in questi anni ha tirato a campare, passando in base ad impulsi umorali da critiche a elogi del governo Crocetta. Non è stato una buona guida, penso che abbia perso un’occasione. Avrebbe potuto lavorare per costruire un profilo ed essere il candidato naturale del Pd alla carica di governatore”.
Alle primarie del Pd del prossimo 30 aprile per la scelta del segretario nazionale dei Dem, Lei sosterrà Michele Emiliano. Farà tappa in Sicilia? Sono già in programma iniziative?
“Sì, Emiliano sarà in Sicilia l’1 e il 2 aprile e organizzeremo delle iniziative in tutta l’Isola con assemblee pubbliche a Catania, Caltanissetta, Trapani e in altre città. Stiamo definendo comunque il programma. Abbiamo deciso di organizzare delle assemblee pubbliche per coinvolgere i lavoratori, la gente semplice. Vogliamo coinvolgere la base e non soltanto alcuni eletti del Pd”.