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La raccolta fondi

Arriva a Palermo “Aiutiamoli divertendoci”: lo spettacolo tra musica e cabaret per promuovere l’integrazione dei migranti

martedì 19 Novembre 2024

Storie di speranza, di riscatto e di rivincita. Parte da questi squarci di vita quotidiana lo spettacolo “Aiutiamoli divertendoci”, che andrà in scena giovedì 21 novembre alle ore 20:30 al cinema De Seta, ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo. L’obiettivo è quello di una raccolta fondi, con libere donazioni, da destinare al processo di integrazione dei migranti.

Locandina di “Aiutiamoli divertendoci”

Comicità e musica condiranno una serata interamente dedicata ai migranti in difficoltà, tra racconti dei protagonisti e di chi, invece, non si è girato dall’altra parte. La scaletta prevede la presenza di volti noti in tutto il territorio siciliano: l’attore Salvo Piparo, il giovanissimo violinista vincitore del talent “Tu si que vales” Samuele Palumbo, il musicista Francesco Martorana e i cabarettisti Antonio Pandolfo, Giovanni Cangialosi, Marco Manera e Stefano Piazza. Gli artisti, che hanno voluto sostenere gratuitamente questa iniziativa, mettendo in campo tutta la loro professionalità, faranno vivere una serata di risate e divertimento, guardando il mondo e tutto ciò che ci circonda con la loro visione leggera, disincantata e ironica.

L’evento è promosso dall’organizzazione di volontariato “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero”, con il supporto del Cesvop e in collaborazione con l’associazione “Solaria” e altri enti di Terzo settore che si occupano di migranti, mentre l’organizzazione dello spettacolo è stata affidata alla società cooperativa MiSìddia di Antonio Pandolfo. Il ricavato della raccolta servirà per sostenere ragazzi di talento negli studi universitari o per il conseguimento di qualifiche e titoli professionali particolarmente richiesti dal mercato del lavoro, come operatori sanitari, patenti di guida per autobus e camion o saldatori. Ad usufruire dell’aiuto saranno anche ragazze madri sole con bambini piccoli, parecchie delle quali vittime di tratta, e per intervenire in situazioni di particolare importanza quali malattie gravi, in assenza del servizio sanitario nazionale, ed emergenze di vario tipo.

Fare del bene ci fa stare bene e l’accoglienza ci dà sempre più di quanto abbiamo dato, ci fa sentire utili e provare un senso di soddisfazione e benessere in quanto abbiamo fatto qualcosa di veramente importante per i nostri fratelli più fragili, che diversamente, nel migliore dei casi, avrebbero quasi certamente avuto un futuro contrassegnato da emarginazione, privazioni e chissà che altro di negativo“. Con queste parole il presidente di “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero” Rino Canzoneri ha presentato l’evento. 

Rino Canzoneri, presidente di “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero”

Tante e variegate le testimonianze su cui verranno accesi i riflettori.Tutte storie sul filo di grandi affetti, amori ed emozioni. Tra le commoventi testimonianze dei migranti, e delle persone che li hanno sostenuti – ha aggiunto Canzoneri – ascolteremo le storie di ragazzi che hanno conseguito traguardi importanti, come lauree con 110 e lode“.

Tra questi racconti c’è, ad esempio, quello di un ragazzo originario del Camerun che, da muratore e lavoratore in campagna, oggi è un educatore con due lauree conseguite col massimo dei voti o quello di un venditore di rose nei ristoranti che, grazie all’aiuto di un Rotary, un notaio e un ottico, ha conseguito la laurea in Medicina e oggi è un affermato cardiologo interventista che lavora in ospedale ed ha un suo studio privato o ancora quelli di coppie che hanno adottato bambini, anche di pochi mesi di vita, arrivati da soli nelle coste siciliane, dopo che le loro mamme biologiche sono morte nella traversata del Mediterraneo. “Uomini e donne che con piccoli gesti hanno cambiato le loro vite, assicurandogli un futuro con dignità e ricco di soddisfazioni. Da questi incontri – conclude Canzoneri – sono nati rapporti che hanno fatto felici sia i piccoli che le loro nuove mamme del cuore. Che ci diranno come è cambiata la loro vita e le emozioni che stanno vivendo“.

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