“Ho cercato sin dall’inizio, dal giorno del mio insediamento, di mettermi veramente a disposizione di tutti. Chiunque volesse un’intervista, non ho mai chiesto a quale testata appartenessero, ma l’ho fatto proprio perché ritengo che questo debba essere lo spirito che si debba instaurare da una parte e dall’altra. Noi rappresentiamo la voce della gente all’interno del Palazzo, voi – riferendosi ai giornalisti – rappresentate quella che è la produzione di questo parlamento fuori da qui. Se noi siamo su due barricate differenti, probabilmente potrebbe sembrare che siamo gli uni contro gli altri. Ma in realtà non è questo l’atteggiamento che noi vogliamo avere, o perlomeno che non voglio avere io”.
Lo ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, in occasione del 60esimo anniversario del sindacato della Stampa Parlamentare Siciliana, presieduta da Alfredo Pecoraro che ha organizzato la celebrazione a Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni. Tra gli ospiti gli ex presidenti e decani: Giovanni Ciancimino e Piero Fagone. Galvagno parla di giornalismo “forzato”, quando “la stampa altera nei titoli le dichiarazioni, che però ne stravolge gravemente il significato, innescando equivoci mai voluti dal sottoscritto. Le parole hanno un peso ed un significato, alterarle immotivatamente è molto grave”.
“Oggi certamente è una giornata importante per celebrare i 60 anni del sindacato della Stampa parlamentare siciliana e voglio annunciare una buona notizia: riapriremo la sala stampa da destinare a voi ed entro un mese procederemo a mettere i mobili adeguati”.
“Tutti sbaglieremo e tutti impareremo fino all’ultimo giorno della nostra vita, quindi non c’è qualcuno che ti dà un microchip quando entra a fare il parlamentare piuttosto che il presidente dell’assemblea, piuttosto che un giornalista. Io cercherò fino alla fine di mettercela tutta, in questo quinquennio faremo degli errori e proveremo a rimediare. Non è semplice essere qui al palazzo, stare sul territorio, stare sempre sul pezzo, rispondere alla gente, non perdere il contatto e questo è impegnativo, dietro c’è tantissima forza di buona volontà. Oggi potrei fare dei saluti istituzionali con classica frase di rito, eseguendo alla perfezione il protocollo. Sono stato eletto a 37 anni presidente dell’Ars con una voglia di cambiare le cose. Dispiace se guardandomi allo specchio non esternassi quello che ho dentro, come dispiace quello che mi è accaduto e voglio condividerlo con voi per dire che mi ferisce quando un certo tipo di giornalismo – non tutti perché non voglio generalizzare, così come non si generalizzi con la politica – distorce il significato delle cose con dei termini che hanno altro significato. Io non ho nulla da ridire quando quando c’è un titolo anche contro la presidenza, anche contro la politica, ci mancherebbe e non ho mai elemosinato, né tantomeno chiesto a qualcuno di scrivere qualcosa che non pensasse, ma su un virgolettato no! Utilizzo determinati vocaboli, altri termini non mi appartengono”.
“Oggi certamente è una giornata importante per celebrare i 60 anni del sindacato della Stampa parlamentare siciliana e voglio annunciare una buona notizia: riapriremo la sala stampa da destinare a voi ed entro un mese procederemo a mettere i mobili adeguati”.
Grande rispetto per i giornalisti, e la carica più alta di Sala d’Ercole tiene a ringraziare la categoria “per il contributo che avete dato durante l’emergenza pandemica, l’ho detto più volte e dal gruppo era partito un fondo per cercare di dare un segnale di gratitudine nei confronti di chi c’è stato, assolutamente fondamentale rispetto alla divulgazione di informazioni in un periodo di forti incertezze. Non abbiamo passato anni più bui, due anni di pandemia tremendi e voi avete giocato un ruolo fondamentale, spiegando alla gente che non sapeva cosa doveva fare e cosa non doveva fare. I giornalisti erano lì in prima linea e io questo non lo dimentico. Avrò sempre rispetto della collaborazione e del dialogo”.
Poi, un accenno all’importanza di educare i giovani alla cultura giuridica. “Abbiamo voluto e vogliamo realmente fare qualcosa per cercare di spiegare quali sono i nostri ruoli e le nostre funzioni, coinvolgendo gli studenti, sia delle scuole che dell’università. Ci sono delle associazioni che fanno delle simulazioni, con l’aiuto di professori che spiegano quelle che sono le competenze del governo e del parlamento, la differenza tra parlamentare di maggioranza e un parlamentare di opposizione. Cosa è un emendamento, cosa una determina”.
Tutte le dichiarazioni nel video sopra.