Siamo giunti a settembre e martedì 14 l’attività parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, riprenderà a pieno ritmo.
Prima dello stop, il semaforo verde da parte del Parlamento siciliano è scattato per alcune importanti normative: si ricorda la legge contro la povertà, condivisa in maniera molto trasversale e unanime da tutte le forze politiche dell’Ars, la legge per l’accoglienza e l’inclusione dei migranti che ha colmato un vuoto normativo in una regione come la Sicilia che ha sempre mostrato di essere una terra di ospitalità, la legge in materia edilizia, che semplifica le procedure e fungendo da pungolo per una vera ripresa del comparto, importante segmento dell’economia siciliana.
Tra i disegni di legge incardinati nell’agenda di Sala d’Ercole e da sottoporre al voto c’è il testo sulla riforma alla legge regionale 8 del 2012, in tema di Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive). Sarà tra le prime leggi che verranno esaminate alla ripresa dei lavori d’aula, con il passaggio agli articoli che è già stato votato questa estate. Tuttavia, è stata fatta richiesta di passaggio in Commissione Attività produttive per ulteriori chiarimenti. Al vaglio anche le norme sulle procedure semplificate e regimi speciali, per l’insediamento, la realizzazione e lo svolgimento delle attività economiche e imprenditoriali nelle Zes (Zone economiche speciali), e nelle aree di sviluppo industriale ed artigianale.
Anche per il comparto forestale, si dovrà deliberare su due ddl, uno di iniziativa governativa, il cui testo è già stato incardinato all’Ars, e l’altro di iniziativa parlamentare, su proposta del sindacato Sifus, caricato trasversalmente da tutti i gruppi parlamentari. Ma anche in questo caso, occorrono degli approfondimenti, e non mancano le resistenze rispetto alle stabilizzazioni di questa categoria di precari all’interno della Regione, dato che circa 1/4 della copertura economica viene dai progetti e non totalmente dal bilancio regionale, in aggiunta ad ostacolare l’entrata in ruolo il blocco delle assunzioni imposto da Roma.