Si è dimostrato fatale il voto segreto per il ddl salva-ineleggibili voluto da Fratelli d’Italia: la norma è stata bocciata dall’Ars, 34 voti contrari e 30 favorevoli. Confermata dunque la spaccatura della maggioranza su questo disegno di legge. Stamani per compattare la coalizione il governatore Renato Schifani aveva convocato un apposito vertice.
Subito dopo la bocciatura all’Ars del ddl salva-ineleggibili, i deputati di Fratelli d’Italia sono usciti dall’aula e si sono riuniti nella Torre Pisana di Palazzo dei Normanni. Il vertice è in corso. La tensione è altissima.
Il voto segreto è stato ripetuto due volte. Nella prima votazione l’emendamento Assenza era stato bocciato (31 voti contrari e 31 favorevoli) ma l’assessore Marco Falcone ha chiesto e ottenuto la ripetizione perché il suo voto non era stato contabilizzato.
Sono dieci i franchi tiratori del centrodestra che hanno votato contro il disegno di legge cosiddetto salva-ineleggibili, proposto da Fratelli d’Italia. Dal foglio delle presenze emerge che i deputati di maggioranza presenti in aula al momento della votazione erano 39: contro il testo di legge hanno votato 34 parlamentari, l’opposizione poteva contare su 24 presenti. Oltre al deputato Pd Dario Safina assente perché coinvolto nei giorni scorsi in una inchiesta della Procura di Trapani e sottoposto all’obbligo di dimora, non erano presenti Giovanni Burtone (Pd), Carlo Gilistro e Jose Marano del M5s, Davide Vasta di ScN (uscito dall’aula al momento della votazione) e il capogruppo della Dc Carmelo Pace. A supportare la richiesta di voto segreto sono stati 8 deputati del Pd, due di Sud chiama Nord e il parlamentare di FdI Giuseppe Catania.
“Il clima è di fuoco“. E’ quanto trapela dal vertice di Fratelli d’Italia in corso nella Torre Pisana, l’ufficio di rappresentanza del presidente dell’Assemblea siciliana a Palazzo dei Normanni. Il gruppo parlamentare si è riunito subito dopo la bocciatura in aula. “Stiamo valutando”, fanno sapere da FdI. Al vertice sono presenti pure gli assessori di FdI Alessandro Aricò ed Elvira Amata.