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I lavori di completamento

Porto di Palermo, investimento per 150 milioni di euro di Regione e Stato per ultimare bacino

mercoledì 12 Luglio 2023
Pasqualino Monti verticale
Pasqualino Monti

Sono entrati nel vivo i lavori per il completamento del bacino di 150 mila tonnellate al porto di Palermo. L’autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale ha infatti aggiudicato le gare per le opere murarie e il ripristino degli impianti. I lavori valgono circa 150 milioni di euro (gli importi dei due progetti sono stati ricalcolati per effetto dell’adeguamento dei prezzi) e sono stati aggiudicate alla Rcm e al raggruppamento temporaneo di imprese della capogruppo Fincosit Opere. I cantieri apriranno al massimo entro 90 giorni. Il bacino di carenaggio è strategico per lo sviluppo del Cantiere navale di Palermo, soprattutto nel settore delle costruzioni navali.

Il presidente dell’Autorità di Palermo, Pasqualino Monti, commissario dell’opera, è riuscito a portare a termine una missione che sembrava impossibile, ferma dal 1982. Ieri i metalmeccanici della Uilm hanno sollecitato un incontro con la Regione per “l’assenza – scrivono in una nota – di investimenti per lo stabilimento Fincantieri di Palermo che ha già visto perdere i due bacini galleggianti da 19 e 52mila tonnellate e il blocco dell’appalto e inizio lavori del bacino da 150mila tonnellate, nonostante i ripetuti annunci”.

La nota della Uilm ha provocato la reazione dell’Autorità portuale: “Ci troviamo di fronte a un attacco incomprensibile alla Regione che pure ha dimostrato, e continua a dimostrare, di avere attenzione nei confronti del bacino di 150 mila tonnellate – spiegano dall’Adsp – Non capiamo neppure come si possano ignorare i passaggi effettuati dall’Autorità che ha pubblicato i bandi, concluso le gare, individuato le imprese, avviato le verifiche sui progetti, secondo le normali tempistiche propedeutiche alla valutazione di impatto ambientale e al progetto esecutivo: ci sono 150 milioni di investimenti. E riguardano sia il bacino che gli altri interventi di messa in sicurezza, rifunzionalizzazione e ottimizzazione di alcune aree di Fincantieri da destinare alla terza linea di produzione, quella delle costruzioni navali, da aggiungere alle attività di manutenzione e trasformazione”.

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