C’è il sospetto di ‘illegittimità‘ nelle assunzioni degli 88 ‘portaborse‘ contrattualizzati dai singoli deputati all’Assemblea siciliana, grazie a una leggina, che fu approvata quattro anni fa, scattata all’inizio di questa legislatura.
A quantificare la somma a disposizione di ogni deputato per i portaborse D6, poco più di 58.500 euro all’anno, è un decreto del 23 novembre dell’anno scorso firmato dall’ex presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, mai portato in Consiglio di presidenza.
A sollevare il dubbio è stato il presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, che nel corso dell’adunanza pubblica stamani ha chiesto ai singoli capigruppo dell’Ars se fossero a conoscenza del decreto presidenziale 293/2017 e se fosse mai passato al vaglio del Consiglio di presidenza: tutti hanno risposto di avere appreso dell’esistenza del decreto solo dopo i rilievi mossi proprio dai giudici contabili, qualche giorno fa, che hanno chiesto chiarimenti ai gruppi proprio sulle assunzioni.
Nella relazione trasmessa ai gruppi parlamentari, i giudici della Corte dei conti aveva mosso rilievi sulle retribuzioni elargite ai cosiddetti ‘stabilizzati‘, personale inserito in un elenco ‘speciale‘ da anni e che viene contrattualizzato all’inizio di ogni legislatura.
Si tratta di personale che la Presidenza dell’Ars, con decreto, aveva diviso in passato in fasce sulla base dell’anzianità: ai più anziani veniva agganciato un contributo maggiore che diminuiva con l’anzianità minore e che viene elargito ai gruppi di destinazione dello stabilizzato per il pagamento dello stipendio; le fasce sono state congelate con un successivo decreto.
Un principio che secondo la Corte non può sussistere in quanto l’anzianità non può essere riconosciuta perché questo personale viene inquadrato per una legislatura dai gruppi che hanno natura giuridica privatistica e tant’è che alla scadenza a questo personale viene erogato il Tfr maturato nei cinque anni.
Da qui la richiesta della Corte ai gruppi di modificare i contratti stipulati a gennaio dai gruppi parlamentari con questo personale, con la raccomandazione di agganciare la retribuzione alla tipologia contrattuale applicata. Il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, ha assicurato alla Corte di avere adeguato i contratti ai 18 ‘stabilizzati‘ inquadrati. Gli altri capigruppo hanno garantito ai giudici che lo faranno a stretto giro, rispondendo così alla osservazioni della Corte.
LA SCHEDA:
A Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana con 70 deputati, il numero di personale esterno assunto supera quello dei dipendenti dell’amministrazione. Tra portaborse, collaboratori, consulenti e personale cosiddetto ‘stabilizzato’, vale a dire i precari storici i cui nominativi sono inseriti in un elenco ‘speciale’ al quale attingono i gruppi parlamentari a inizio legislatura, sono 226 gli “esterni” contrattualizzati a Palazzo dei Normanni: 162 sono inquadrati dai gruppi parlamentari (88 portaborse e 74 stabilizzati) e 64 sono stati arruolati nei propri staff dai nove componenti del Consiglio di presidenza dell’Ars. Venti sono i collaboratori che fanno parte dello staff del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. I dipendenti dell’amministrazione sono 177.