Sarà colpa delle imminenti amministrative, della finanziaria impugnata, ma resta il fatto che Sala d’Ercole non ha un’agenda su cui lavorare. Non a caso, il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato il vertice di centrodestra, con capigruppo e presidenti di commissioni, per fare il punto sull’attività da portare avanti in Assemblea. E mentre l’immobilismo crea malcontento, e chi dice che “se l’Ars è ferma, la responsabilità è del governo”, la giunta Schifani porta avanti l’azione di indirizzo politico. Proprio oggi il governatore della Sicilia si riunirà con i suoi assessori alle 15:30 a Palazzo d’Orléans. Tante le questioni da affrontare.
Intanto, la stagione estiva è alle porte, e bisognerà programmare e mettere in atto le attività antincendio boschivo, di vegetazione e d’interfaccia. Il rischio incendio è aumentato in maniera esponenziale a causa dei cambiamenti climatici, e anche le imprese agricole sono a rischio. All’ordine del giorno c’è l‘approvazione degli standard operativi e formativi regionali per il volontariato di protezione civile antincendio a supporto del CFRS e del CNVVF. Come chiarito qualche giorno dall’assessore al Territorio e all’Ambiente, Elena Pagana, il piano antincendio della Regione Siciliana è in vigore e scadrà a dicembre del 2023, le attività previste sono già state avviate, ma il governo regionale è al lavoro per aggiornarlo già con sei mesi di anticipo.
Si parlerà anche della programmazione FESR Sicilia 2014/2020, con la proposta di rimodulazione finanziaria e le previsioni per il raggiungimento degli obiettivi di spesa. Promuovere la competitività delle piccole e medie Imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura, saranno gli argomenti principali del punto all’ordine del giorno. A seguire, l’approvazione del “Documento speditivo relativo alle attività di Protezione Civile nell’ambito del ‘Documento di Protezione civile della Diga Trinità’”. Le condizioni di allerta meteo spingono la Regione a provvedere ad una maggiore messa in sicurezza della Diga Trinità. Da mesi è in corso un iter che ha consentito di poter invasare una maggiore quantità di acqua, attraverso un percorso in cui è stato necessario coordinare tutti gli enti regionali coinvolti: dalla Protezione civile, all’Autorità di Bacino, al Dipartimento Acqua e rifiuti. Un obiettivo raggiunto in maniera tardiva rispetto alle esigenze manifestate dagli agricoltori. Per il finanziamento, era previsto attingere al fondo FSC 2014- 2020 pari a circa 3 milioni di euro, finalizzato all’incremento delle condizioni di sicurezza della diga. Auspicio non andato a buon fine.
Adesso che il governo siciliano si adopera per portare avanti le attività, l’auspicio è che l’assemblea si dia una bella mossa. Spine da togliere ce ne sono, che non hanno a che vedere solo con le norme impugnate da Roma – che mette probabilmente in crisi la famosa sinergia politica tra Sicilia e la Capitale – ma anche con il possibile rodaggio che il presidente Schifani potrebbe mettere in atto entro l’estate.