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L'iniziativa

Ars, la DC presenta il ddl per abolire il voto segreto

mercoledì 22 Ottobre 2025
Carmelo Pace
Primi passi per tentare di abolire il voto segreto all’Ars. A passare dalle parole ai fatti è la DC. A nome del gruppo parlamentare, il presidente Carmelo Pace ha depositato un disegno di legge per l’abolizione.
Nell’ultimo vertice di centrodestra, convocato dal presidente della Regione Renato Schifani, la maggioranza aveva condiviso la necessità di accelerare su questo tema, soprattutto dopo quanto accaduto nel corso dell’esame della manovra quater, falcidiata proprio sotto i colpi del voto segreto richiesto dalle opposizioni e sostenuto da alcuni franchi tiratori del centrodestra.
Il ddl prevede “l”abolizione del voto segreto per materie non concernenti i princìpi e i diritti di libertà delle persone”. L’iniziativa nasce in coerenza con le decisioni concordate all’unanimità durante il recente vertice di maggioranza alla presenza del Presidente Schifani, convocato dopo le fibrillazioni in Aula che hanno portato alla bocciatura, mediante il voto segreto, di buona parte della manovra quater e di importanti provvedimenti sostenuti del Governo.
Carmelo Pace

Per Carmelo Pace, primo firmatario del ddl che porta la firma degli altri parlamentari Dc (Ignazio Abbate, Carlo Auteri, Salvatore Giuffrida e Serafina Marchetta), “questa norma, che introduce espressamente il voto palese allorquando il Parlamento è chiamato a esprimersi in tema di bilancio, in materia tributaria o contributiva, ha la finalità di assicurare massima trasparenza, soprattutto agli occhi dei cittadini, sulle scelte dei parlamentari garantendo, al contempo, libertà d’espressione e libertà nell’esercizio legittimo del dissenso”.     

“Il voto segreto – dicono i deputati della Dc – è stato finora utilizzato impropriamente per alimentare ad arte giochi di palazzo e inciuci sulla pelle dei siciliani, per affossare sistematicamente, voltando le spalle ai lavoratori e a interi settori strategici, provvedimenti sostenuti dal governo e dalla maggioranza. È ormai diventato un sistema abituale, quasi prevalente, di votazione. Ad oggi il ricorso allo scrutinio segreto è stato richiesto per circa 100 votazioni, con il risultato della bocciatura di provvedimenti legislativi importanti e necessari come la riforma delle Province, la riforma dei Consorzi di bonifica, gli interventi mirati alla lotta alla siccità, gli aiuti al comparto dell’agricoltura, le agevolazioni per le aree produttive, i fondi per i Comuni”.      

“È arrivato il momento in cui diventa doveroso assumersi le responsabilità delle proprie azioni, alla luce del sole e senza sotterfugi. Le dichiarazioni pubbliche e il coraggio politico nell’assumere le nostre posizioni – si legge – non hanno mai avuto bisogno della stampella dell’anonimato. Questa legge rappresenta un argine a chi crede, nascondendosi dietro il voto segreto, di utilizzare l’Aula del Parlamento, luogo sacro della sovranità popolare, come poligono per il tiro al piattello”
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