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La seduta

Ars, manovra quater al palo: Maravigna eletto alla Corte dei Conti, via libera al deputato supplente

martedì 7 Ottobre 2025

Dopo una mattina ricca di tensione, Sala d’Ercole è tornata a riunirsi nel pomeriggio, a partire dalle ore 15:00.

La seduta, presieduta dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, ha ripreso i lavori. Presente in aula anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e tutta la giunta. 

Punti all’ordine del giorno l’elezione di un componente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana e il parere obbligatorio alla modifica dello Statuto per l’introduzione della figura del deputato supplente.

Resta invece al palo la manovra quater. La giornata è partita in salita. Scadeva, infatti, questa mattina il termine per la presentazione degli emendamenti. In tutto sono circa 2.500 le proposte di modifica avanzate.

Archiviati i primi due punti in agenda, il vicepresidente Nuccio Di Paola, ha dato parola al presidente della II Commissione Bilancio Dario Daidone per esporre la relazione. In un’aula semivuota, le opposizioni (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente) sono insorte. L’assenza della maggioranza e dei testi delle relazioni ha spinto i deputati di opposizione a spingere verso la sospensione della seduta. L’avvio della discussione generale è stata così rinviata a domani mattina.

Maravigna alla Corte dei Conti

La votazione, a scrutinio segreto, ha preso il via dopo la composizione della commissione, composta da Stefano Pellegrino (Forza Italia), Dario Daidone (Fratelli d’Italia) e Mario Giambona (Partito Democratico).

Con 37 voti è stato eletto Pietro Ivan Maravigna. Avvocato classe 1963, catanese, iscritto all’Ardine degli avvocati di Messina, ha conseguito presso l’Università etnea le lauree di Giurisprudenza e Scienze delle Pubbliche Amministrazioni. Già vicequestore aggiunto della Polizia di Stato (Encomio solenne del capo della Polizia per attività di contrasto alla criminalità mafiosa) ha ricoperto incarichi dirigenziali presso le Questure di Rovigo (Digos), Ragusa (Squadra Mobile), Catania (Commissariati Librino, Nesima, Adrano), Reggio Calabria (Polizia Postale e delle Telecomunicazioni), Messina (Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale).

In totale 65 i votanti. Il resto dei voti è stato così diviso: 12 per Raffa, 2 per Tozzo, 1 per Pipia e per Calderone, 12 le schede bianche.

Via libera alla modifica dello Statuto

La proposta, di iniziativa dei senatore Lucio Malan e Maurizio Gasparri, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Forza Italia, e trasmessa lo scorso agosto dal Governo nazionale, introduce la figura del consigliere regionale supplente, modificando il comma 3 dell’articolo 9 dello Statuto, il primo della II Sezione e che disciplina la figura del presidente della Regione e la sua giunta.

Il disegno di legge, come si apprende dal testo, nasce per la “necessità di garantire un più bilanciato e congruente sistema di separazione della funzione legislativa da quella esecutiva, attraverso un’aggiornata configurazione della dinamica di relazione istituzionale tra gli stessi organi della Regione, in grado di assicurarne la maggiore efficacia e funzionalità“.

Un sistema che non esordisce in Sicilia, ma che in realtà è stato già rodato in altre Regioni, come Abruzzo, Basilicata, Campania, Marche, Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. E non senza polemiche sui costi che ne sono conseguiti. Proprio quest’ultimo aspetto dovrà essere disciplinato da un’apposita legge regionale per stabilire lo status giuridico ed economico dell’assessore durante il periodo di sospensione dall’ufficio di deputato regionale.

In quanto disciplina attuativa del principio inserito nello Statuto, non sarà sottoponibile al referendum confermativo. 

Il primo round è stato dominato dal caos e dal dibattito accesso che ha portato alla sospensione della seduta. Dai dubbi di incostituzionalità alla depredata autonomia: sono solo alcune delle critiche emerse (CLICCA QUI).

Il ddl ha incassato il parere positivo di Sala d’Ercole. Adesso, proseguirà il suo percorso in Camera e in Senato.

Mattinata burrascosa

L’avvio dei lavori era in realtà prevista per le ore 11:00. Slittata di un’ora, il vicepresidente Nuccio Di Paola, ha aperto la seduta solo per rinviarla nel pomeriggio.

Grande protagonista il gruppo di Fratelli d’Italia, sia per le polemiche relative alla riconferma di Salvatore Iacolino a capo del Dipartimenti alla Pianificazione Strategica, con nuovi retroscena emersi nella giornata di ieri (CLICCA QUI), sia per l’elezione del componente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana.

Su quest’ultimo punto, nonostante l’intesa raggiunta sul nome di Maravigna, nel corso della riunione dei capigruppo di maggioranza, convocata dal presidente Gaetano Galvagno e seguita dal presidente della Regione Renato Schifani, tra i meloniani ci sarebbero stati dei disappunti.

A margine della seduta, il presidente Schifani aveva infatti dichiarato: “Sono ottimista sul voto favorevole dell’aula sia sul componente della Corte dei conti sia sul parere sul ddl di riforma dello statuto che prevede l’introduzione della figura del deputato supplente“.

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