“Forza Italia? Gode di ottima salute. Scoma? Irriconoscente. La Prestigiacomo? Con lei frattura profonda. Musumeci? Dovrebbe essere più autonomo rispetto a chi dà cattivi consigli“.
Questo è in sintesi il pensiero del coordinatore regionale di Forza Italia, nonché presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. In una lunga intervista all’Italpress, il leader azzurro in Sicilia, commenta il recente addio al partito di Francesco Scoma (passato a Italia Viva) e del quasi certo abbandono di Nino Germanà. E lo fa riflettendo sulla vitalita’ del suo partito in Sicilia.
“Sono sereno – afferma Miccichè – lo stato di salute di Forza Italia è ottimo, i fatti politici mi danno ragione: abbiamo fatto una Finanziaria targata FI con una serie incredibile di misure. E’ un partito che dimostra di riuscire a lavorare su cose serie e non sulla spartizione di incarichi“.
“Alla Camera i deputati siciliani erano cinque già prima. Erano già pochi fin dall’inizio. Alla Regione, già in occasione delle elezioni sapevamo che un paio, come Genovese e Caronia, che non erano mai stati realmente dei forzisti e che erano stati scelti perchè a noi servivano i voti e a loro cercare un posto ideale per essere eletti, avrebbero lasciato. Tant’e’ che sono andati via senza polemiche“.
“L’unica che abbiamo realmente perso è la Cannata e cio’ con grandissimo dispiacere. Ma non è andata via per colpa di Miccichè. E’ arrivato dalla lega Mario Caputo e questo non ha fatto rumore, ma si sa che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Allo stesso modo non si parla di tanti sindaci e consiglieri comunali entrati nel partito“.
SU STEFANIA PRESTIGIACOMO
Ma chi sarebbe il “regista” della fuga di alcuni “azzurri” verso altre mete? Miccichè non si esime dal fare nome e cognome: Stefania Prestigiacomo.
“E’ nato questo gruppo a Roma pilotato della Prestigiacomo. Purtroppo con Stefania si è aperta una frattura profonda, nata perchè dapprima pretendeva che al governo regionale venisse nominato un assessore di Siracusa, cosa che è stato fatto scegliendo Edy Bandiera, per poi dopo un mese chiedere di cambiarlo. Da quel momento è iniziata la guerra. Un partito serio non puo’ occuparsi dei problemi locali, non puo’ rimuovere un assessore solo perche’ e’ diventato il peggiore nemico della Prestigiacomo“.
Con Stefania Prestigiacomo “da tempo non ci sentiamo più, nemmeno per gli auguri, a Natale e a Pasqua. Non mi ha chiamato neppure quando è morto mio padre. Credo che ormai la rottura sia profonda. E pensare che sono stato pure suo testimone di nozze“.
SU SCOMA E GERMANÀ
“Per Forza Italia i sondaggi danno percentuali a una cifra, ma il partito di Renzi non mi sembra messo meglio. Magari Renzi potesse crescere, sarebbe per noi un fantastico alleato. Comunque auguro a Scoma di prendere un terzo dei miei voti, per lui sarebbe già un successo”.
“Ma figuriamoci se lo stato di salute può dipendere dalla presenza di Scoma e Germanà. Scoma è stato gratificato da tempo, lo abbiamo candidato capolista a Palermo. Non so per quale ragione io possa essere accusato di egoismo. Forse sono stato egoista nell’essermi speso per lui. Se non fosse stato per me, Berlusconi non avrebbe mai saputo chi fosse Scoma. Purtroppo non e’ facile sorreggere il peso della riconoscenza, saperlo gestire e’ un grande successo. Un vero uomo sa dire grazie e chiedere scusa, io ho sempre detto grazie, ho saputo a chi dimostrare riconoscenza senza tentennamenti e so anche chiedere scusa“.
“Non esiste un partito senza battaglia interna, ma mi sembra di capire che quando uno va via ha perso la battaglia interna. Poi c’è la delusione di chi non ha potuto ottenere subito quello che ha chiesto. Ma in politica è possibile non ottenere tutto subito. Io quando ero vice ministro per il Sud per ben due volte fui ad un passo dal diventare ministro. Comprai un vestito da indossare per la cerimonia al Quirinale, ma in entrambi i casi, nonostante fosse tutto pronto, non si fece nulla. Scherzando ne parlai con Berlusconi che mi ripagò l’abito“.
“Poi quando ci furono le condizioni per la mia nomina a ministro restituii i soldi a Berlusconi. Da quella storia ne ho tratto un insegnamento: a volte una promessa non puo’ essere immediatamente mantenuta, ma se uno ha la statura di diventare ministro prima o poi ci diventa, e non per raccomandazione. Alcuni invece di rischiare di impazzire dovrebbero avere l’intelligenza di aspettare, pensando che in politica si vive di progetti e non di poltrone“.
L’ATTACCO A GAETANO ARMAO
Miccichè non manca di attaccare l’attuale assessore all’Economia, Gaetano Armao: “Sul disegno di legge sulla sburocratizzazione l’assessore all’Economia fa un post parlando di parolai e di chi sbraita. Il Parlamento non sbraita, il Parlamento fa leggi. C’e’ un atteggiamento sbagliato del Governo regionale nei confronti del Parlamento, qui il responsabile non e’ Musumeci ma Musumeci deve prendere una decisione. Poi se il vice presidente della Regione ha voglia di andare allo scontro va bene, io nello scontro mi diverto“.
Infine, il coordinatore di Forza Italia dedica un pensiero al governatore Nello Musumeci.
“Musumeci dovrebbe avere un suo peso autonomo – continua Micciché -, ci sono cose che vengono gestite da lui ma suggerite da altri. Ci sono una serie di errori fatti perchè gli raccontano verità che non esistono, qualcuno gli dà suggerimenti sbagliati, non sempre chi gli sta vicino gli racconta la realtà“.