Sono passati 13 anni dalla morte di Norman Zarcone, il giovane dottorando che ha perso la vita nel Settembre 2010 gettandosi dal settimo piano della facoltà di Lettere dell’Università di Palermo.
Norman Zarcone aveva 27 anni ed è morto sul colpo. E’ stato sicuramente un gesto meditato a lungo, Aveva lasciato un biglietto per spiegare i motivi del tragico gesto: “La libertà di pensare è anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla”.
Il papà del ragazzo, Claudio Zarcone, 55 anni, dipendente regionale in pensione, non riesce ad accettare che suo figlio, laureato a pieni voti con lode in filosofia nel linguaggio, abbia compiuto questo gesto.
Per rendere viva la memoria di Norman Zarcone é stato presentato un disegno di legge, la parlamentare Valentina Chinnici è stata la prima firmataria ed ha depositato una norma a sostegno della “Norman Zarcone Rock Orchestra“, associazione che, attraverso la musica, promuove la memoria di Norman offrendo a tanti giovani artisti l’occasione di formarsi ed esibirsi e mostrare così il proprio valore, lo stesso che Norman credeva non gli sarebbe mai stato riconosciuto all’interno delle istituzioni universitarie.
Ecco le parole del padre Claudio a riguardo: “Apprendo dal web che è stato presentato un disegno di legge all’Assemblea regionale siciliana al fine di far conoscere e divulgare l’attività di Norman Zarcone sia come filosofo, che come musicista e giornalista (Norman era infatti anche giornalista e a lui l’Ordine ha intestato due borse di studio per aspiranti pubblicisti), attraverso manifestazioni, convegni, eventi promossi dall’Associazione Norman Zarcone Rock Orchestra. Non posso che plaudere a questa iniziativa sperando che stavolta ogni passaggio parlamentare venga compiuto in maniera bipartisan, al di là di singoli interessi territoriali o di schieramento politico, perché la memoria di Norman, il suo messaggio lacerante, attraversano ogni logica di appartenenza, ogni barricata, ogni fronte ideologico. Purtroppo va ricordato che in quattro legislature sono stati presentati, trasversalmente ai partiti, quattordici disegni di legge (compreso quest’ultimo) tenuti dentro gli archivi di Palazzo dei Normanni. Appellarmi al senso del dovere, al superamento delle logiche partitiche, sarebbe uno sterile esercizio di retorica, tuttavia confido nel significato più vero della politica, con la speranza che finalmente un disegno di legge diventi legge. L’Associazione che porta il nome di Norman è formata da giovani musicisti e intellettuali che lavorano con fatica e difficoltà infinite per far giungere un messaggio di meritocrazia e libertà, se non si capisce questo, se si vuole rimanere nelle secche dell’indifferenza, niente avrà più un senso spendibile. Tutti i partiti – e ribadisco tutti – hanno presentato disegni di legge per tredici volte, oggi è la quattordicesima e non posso che sperare in un buon esito, per una causa che non è solamente di Norman Zarcone, ma di tutti i Norman d’Italia. E sono tanti…”