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Nomofobia: arriva all’Ars un ddl contro la paura di restare sconnessi

venerdì 19 Febbraio 2021

È della parlamentare di Attiva Sicilia, Elena Pagana il disegno di legge per contrastare ed intervenire sulla dipendenza da smartphone presentato dal gruppo parlamentare all’Ars. La nomofobia, timore ossessivo di non essere raggiungibili al telefono cellulare, colpisce soprattutto giovani tra i 18 e i 25 anni che manifestano sintomi, oltre che psicologici anche fisici, per la paura di rimanere disconnessi dal mondo virtuale.

“Si tratta di una condizione molto complessa – spiega la capogruppo di Attiva Sicilia Elena Pagana – che assume di giorno in giorno dimensioni preoccupanti, coinvolgendo la fascia di giovani e adolescenti, ma si sta estendendo anche ai bambini. Abbiamo quindi predisposto un Disegno di legge, sulla scorta di quello presentato al parlamento nazionale, con lo scopo di riconoscere la nomofobia come fenomeno psicologico in espansione e che prevede la formazione di linee guida per prevenire e contrastare la nomofobia in ambito sociale e scolastico”.

Il Ddl, firmato anche dai deputati di Attiva Sicilia Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri e Sergio Tancredi, impegna l’assessorato per la Salute a riconoscere e contrastare la nomofobia con un’azione sinergica delle Asp, della Polizia postale, degli operatori dei servizi di social network, per promuovere nell’ambito della scuola l’educazione all’uso consapevole dei social e della rete, istituire percorsi di rieducazione per i minori affetti da nomofobia e attivare percorsi di formazione per le famiglie con l’obiettivo di renderle consapevoli dei comportamenti a rischio.

“Nel nostro Ddl – conclude la capogruppo di Attiva Sicilia – è previsto che la Presidenza della Regione, una volta entrata in vigore la legge, istituisca un tavolo tecnico del quale fanno parte gli assessorati alla Salute e all’Istruzione e Formazione, l’Ufficio scolastico regionale, le associazioni di categoria e delle professioni attinenti. Compito del tavolo tecnico è redigere, entro due mesi dall’insediamento, un piano strategico di intervento per prevenire il preoccupante fenomeno che spesso è legato al cyberbullismo e all’incapacità di stabilire relazioni interpersonali al di fuori del mondo virtuale”

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