Alla fine per De Luca è scattato anche il terzo seggio, che porta a 4 il numero degli esponenti di Sicilia Vera di Messina all’Ars. Ma c’è di più perché il seggio che va ad Alessandro De Leo, attualmente consigliere comunale al secondo mandato, è finito al fotofinish in una corsa con Luigi Genovese, che in un primo momento, il 26 settembre sembrava aver ottenuto la rielezione con l’MPA.
La differenza era minima, 121 voti. Ad urne chiuse, in base ai conteggi, il seggio con i resti più alti, l’ottavo, ultimo a scattare per la provincia di Messina era scattato appunto per Luigi Genovese, che ha trainato la lista MPA con più di 9 mila voti.
Per lui sembrava quindi scontata la riconferma all’Ars dove è entrato per la prima volta nel 2017 con oltre 17 mila preferenze (il più votato all’epoca nella lista di Forza Italia).
Ma lo staff di De Luca, conti alla mano, alla luce degli oltre 65 mila voti presi in tutta la provincia ha chiesto una verifica ed il riconteggio dei voti di lista. E dopo due settimane oggi pomeriggio il Tribunale ha dato l’esito. I voti alla lista sono stati 65.684 che hanno comportato due seggi pieni ed un resto di 14.340 voti utili per assegnare il settimo seggio degli otto che spettano alla provincia di Messina. Così i deluchiani diventano tre: a Matteo Sciotto e Pippo Lombardo si aggiunge Alessandro De Leo. Se da un lato questo fatto consolida la crescita del partito che è il primo in tutta Messina e provincia con notevole distacco rispetto agli altri ed anche per numero di deputati eletti sia all’Ars che in Parlamento, dall’altro il fatto che questo sia avvenuto a “svantaggio” di Genovese ha ripercussioni sul piano degli equilibri politici.
Le amministrative di giugno prima e l’election day ora hanno consegnato un quadro politico diverso rispetto al passato. E’ evidente che la leadership è in mano a Cateno De Luca che sta anche creando una nuova classe dirigente. Con un partito creato in un mese, Sud chiama Nord, ha portato in Parlamento un deputato e una senatrice vincendo nei collegi uninominali e battendo la corazzata del centro destra che puntava a fare bottino pieno. All’Ars, oltre a De Luca miglior candidato presidente perdente, approdano altri 3 deputati da Messina (più quelli degli altri collegi).
Se alle amministrative di giugno Basile ha sconfitto sia il centrodestra che il centrosinistra, le elezioni del 25 settembre hanno visto restare fuori dall’Ars altri big, come Beppe Picciolo, leader di Sicilia Futura (terzo in Forza Italia) e adesso anche Luigi Genovese. Mentre Pietro Navarra, che non è stato ricandidato dal Pd alla Camera ha lasciato il partito e ha dirottato i suoi voti su Picciolo.
Insomma il quadro politico messinese ha nuovi volti e nuovi equilibri. A dare la notizia ufficiale del terzo seggio è stato Cateno De Luca con una diretta davanti al Tribunale di Messina insieme ai legali ed al presidente di Sicilia Vera Pippo Lombardo.
“Non è stata una cosa personale nei confronti di nessuno, ma volevamo che la volontà degli elettori fosse rispettata- ha detto De Luca– Con l’assegnazione di questo seggio si chiude un’era politica che ha condizionato Messina e alcune dinamiche nazionali e regionali. Così come avevo preannunciato nel 2018 diventando sindaco si è compiuto l’azzeramento della vecchia classe politica. Ora possiamo dire che Messina è stata definitivamente liberata”.
Il conteggio è stato fatto prima della proclamazione. In realtà stando proprio al riconteggio non è la lista De Luca che “sfila” il seggio a Genovese ma la Lega Prima l’Italia (con Pippo Laccoto). La lista De Luca prende infatti il settimo seggio mentre a Laccoto va l’ottavo, quello con il resto più alto. A scapito quindi di Genovese che resta fuori dall’Ars per 30 voti in meno rispetto alla Lega.
A questo punto se ci sarà ricorso da parte di Genovese sarà nei confronti di Pippo Laccoto.
