Quattro articoli su cinque del ddl variazione di bilancio della Regione siciliana dovranno essere riscritti, e così il documento di legge resta impantanato all’Ars. Ancora rallentamenti, dunque, che a questo punto non lasciano ben sperare, visti i tempi stretti, per l’approvazione della Finanziaria entro il 31 dicembre.
Un intoppo nella scrittura degli emendamenti alla variazione di bilancio ha fatto sospendere la seduta dell’Assemblea regionale siciliana per ben due volte. La questione sollevata dal Presidente di Sala d’Ercole Gianfranco Micciché riguarda la mancanza di collegamento tra i decrementi e gli incrementi di spesa del disegno di legge. Dovendo essere a somma zero, infatti, l’approvazione di uno degli emendamenti che comporta incremento di spesa deve necessariamente essere collegata a uno che preveda un decremento di pari entità.
Micciché ha quindi sospeso l’Aula una prima volta per convocare una riunione col governo e capire come andare avanti. Tornato a Sala d’Ercole, il presidente ha tentato di procedere con la votazione di almeno qualcuno degli articoli, dovendosi però arrendere alle comunicazioni degli uffici che lo hanno fatto desistere anche sulla votazione parziale. A quel punto al presidente dell’Ars non è rimasto che convocare la conferenza dei capigruppo, durante la quale si è concordato di convocare l’Aula per le 17 di martedì 11 dicembre, soltanto per fare arrivare il nuovo testo, e dare tempo fino alle 12 dell’indomani per presentare gli emendamenti. L’Aula sarà convocata, poi, lo stesso giorno alle 16 per il voto.
Positivo il commento di Eleonora Lo Curto, deputato dell’Udc, della decisione di riscrivere sotto forma di maxiemendamento il ddl: “La riscrittura, sotto forma di maxiemendamento, del ddl con le variazioni di bilancio renderà più agevole il percorso nell’aula parlamentare – afferma Lo Curto –. Abbiamo appostato le risorse per fronteggiare tante emergenze, a partire dal rischio per tanti dipendenti di non percepire lo stipendio, come per il personale delle Ipab a cui saranno erogate alcune mensilità, e il sussidio nel caso dei Pip. Bene ha fatto il presidente Musumeci nel richiedere che la ragioneria generale non chiuda a decorrere da domani ma dal 22 dicembre prossimo. La manovra, inoltre, contiene misure per interventi contro il dissesto idrogeologico con fondi per il personale della forestale, dei consorzi di bonifica e dell’Esa. Ovviamente saranno mantenute le risorse aggiuntive per le stabilizzazioni dei precari effettuate dagli Enti locali e le premialità per i comuni che hanno aumentato esponenzialmente la raccolta differenziata”.