L‘assessore regionale alle Autonomie Locali e alla Funzione Pubblica, Andrea Messina è l’ospite della puntata 226 di Bar Sicilia. Intervistato da Maurizio Scaglione e Marianna Grillo, Messina ha parlato di diversi argomenti tra cui le prossime amministrative siciliane, dei tempi necessari al ripristino delle ex Province, delle difficoltà in cui versano i Comuni e delle possibili soluzioni messe in cantiere dalla Regione.
AMMINISTRATIVE 2023: AL VOTO IL 28-29 MAGGIO
“Sono circa 130 i comuni interessati. Si andrà al voto domenica 28 maggio (dalle 7 alle 23) e lunedì 29 (dalle 7 alle 15), con eventuale turno di ballottaggio nei giorni 11 e 12 giugno. Si tratta di una tornata elettorale importante che coinvolgerà anche quattro capoluoghi di provincia: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. I cittadini chiamati alle urne saranno un terzo della popolazione siciliana. Un test anche per questo assessorato che si occuperà della gestione dell’organizzazione elettorale. L’obiettivo è evitare che si registrino le difficoltà riscontrate alle precedenti elezioni con lunghe fila e disagi”.
IL RUOLO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
“In questa tornata elettorale, non staremo in disparte. Lavoriamo affinché ci sia una rappresentanza della DC specialmente in tutti i comuni con oltre 15mila abitanti al voto con il proporzionale.”
AMMINISTRATORI LOCALI E AUMENTO INDENNITA’
“Gli amministratori dei piccoli comuni hanno indennità minime. Dedicano tempo alla loro comunità e non lo fanno per ricevere uno stipendio. Tuttavia, ritengo giusto che ricevano un giusto compenso per il lavoro che prestano. Le regioni a statuto ordinario hanno un’organizzazione della finanza locale diversa da quella della Sicilia. Il Governo regionale, sta pensando di coprire, se non l’intera somma dell’aumento dell’indennità, almeno un 50% da trasferire ai comuni”.
RISORSE AI COMUNI
“Il governo Schifani in giunta aveva previsto un fondo per le autonomie locali di 327 milioni di euro. In commissione all’Ars, tra emendamenti e riserve, è stato decurtato. Si tratta di un fondo importante, indispensabile per garantire servizi essenziali come la mensa scolastica, il trasporto degli alunni, l’asilo. Più tagli, meno servizi insomma. Confido nella sensibilità dei deputati. Non stiamo dando soldi soldi ai sindaci ma ai cittadini”.
CARENZA DI PERSONALE, RISCHIO BLOCCO PROGETTUALITA’ E IL FONDO DI PROGETTAZIONE
“Ci sono vincitori di concorsi banditi dal precedente governo in attesa di essere assunti. Aspettiamo l’approvazione dei documenti contabili per procedere: si tratta di circa 800 posti. Tuttavia, la Regione no ha le mani libere. C’è un accordo con lo Stato per il contenimento della spesa e la riduzione del personale e anche se ci sono delle carenze in pianta organica, non possiamo procedere a nuove assunzioni. Per il 2023, ne sono previste circa 160 unità. Schifani sta aprendo un’ interlocuzione con il Ministero dell’Economia per cercare di risolvere questo problema. Nel frattempo abbiamo i contratti a tempo determinato come quelli per i tecnici del Pnrr che ci danno una mano per i progetti in attesa.
Per quanto riguarda la situazione dei comuni, in questa finanziaria abbiamo pensato a un fondo di progettazione da 200 milioni di euro di concerto con l’Assessorato all’Economia e all’Assessorato alle Infrastrutture. Si tratta di somme a fondo perduto che consentirebbero ai comuni di procedere all’assegnazione di incarichi di progettazione anche ad esterni in caso di difficoltà nel reperire tecnici in pianta organica. Un intervento che sostituisce il fondo di rotazione che è sempre stato di difficile attuazione. Siamo a una svolta: in questi anni arriverà una valanga di risorse strutturali e i comuni devono essere pronti con progetti cantierabili per sfruttare tutte le opportunità a disposizione. E’ un appuntamenti storico che la Sicilia non può permettere di perdersi”.
IL RITORNO DELLE EX PROVINCE
“Ci troviamo in una situazione molto grave ma stiamo lavorando al ripristino delle ex Province. C’è un problema relativo a una norma nazionale che, come dichiarato dal Ministro Roberto Calderoli, dovrebbe risolversi a breve. Oggi in Sicilia abbiamo tre Città Metropolitane e sei Liberi Consorzi. Noi prevediamo il ritorno di tutte e nove le Province e un’elezione a suffragio universale sia per i presidenti che per i consiglieri. E’ importante perché, in questo modo, gli amministratori coinvolti sentono una responsabilità maggiore nel portare a termine gli impegni presi con l’elettorato. Mi auguro che riusciremo ad approvare la legge nel 2023 per poi votare nel 2024.
Con il ritorno delle Province, si potrebbe pensare a una ridistribuzione delle competenze e delle funzioni ma si tratta di un percorso da condividere con diverse forze politiche. Molti comuni registrano, ad esempio, diverse difficoltà nella gestione di alcuni servizi (rifiuti, acqua…) che potrebbero essere decentrati alle Province. Vedremo”.
PRECARI
“Si tratta di un problema parzialmente risolto per i comuni. La Regione ha messo risorse in bilancio per la stabilizzazione degli ultimi 1800 precari: i 40 comuni provvedano ad accelerare la procedura. Per quanto riguarda i regionali, pensiamo a una possibile riorganizzazione di categorie e mansioni ma è impensabile colmare ritardi e carenze degli ultimi 10 anni dall’oggi al domani. Restiamo disponibili a un dialogo con le organizzazioni sindacali”.
LA MAGGIORANZA
“Non vedo difficoltà o problemi anche se è certo che ogni forza politica tende a distinguersi. Sottolineo che anche con l’opposizione c’è un buon dialogo. Per il resto, è normale che i partiti con una maggiore rappresentanza abbiano più voce in capitolo”.
IL MESSAGGIO DELLA PUNTATA 225 DI BAR SICILIA
“La dispersione scolastica, specialmente nelle grandi città è ancora un problema. Vanno sensibilizzate sia le istituzioni che le famiglie affinché ci siano più servizi e infrastrutture. Senza istruzione è più difficile per un giovane costruirsi un futuro.”