A fine mese si conclude l’era di Mario Mega presidente dell’Autorità portuale dello Stretto. Da tempo è scattato il totonomi ma l’iter per la nomina del successore è complesso e richiede più mesi, i riflettori sono quindi accesi su cosa accadrà a breve termine.
Mancano ancora tre settimane alla fine di ottobre e per il ministro Salvini ci sono due possibilità: o una proroga tecnica di 45 giorni all’attuale presidente (che potrebbe solo svolgere ordinaria amministrazione) oppure optare per il commissariamento (o a fine proroga tecnica o sin da subito).
Su chi potrà essere il commissario circolano già diversi nomi e tra questi non c’è quello di Mario Mega, nominato nel 2019 dal M5S e sulla cui scelta l’allora presidente della Regione Siciliana Musumeci si oppose. Negli ultimi due anni inoltre, la gestione Mega è finita più volte al centro di contestazioni degli operatori del settore (QUI) e di critiche (QUI), non ultima l’interrogazione del senatore messinese Nino Germanà, vice presidente del gruppo Lega a Palazzo Madama e segretario della Commissione trasporti (QUI)
L’arrivo di un commissario è quindi un fatto certo, resta da capire se sarà immediato o slitterà di un mese e mezzo a conclusione della proroga di 45 giorni.
L’iter per nominare un nuovo presidente è lungo ed il ministero dei Trasporti non l’ha ancora avviato anche perché è allo studio l’ipotesi di una riforma delle AP.
La procedura per la nomina del presidente prevede che il Mit emetta un interpello (con 60 giorni di tempo) per individuare le disponibilità, poi un successivo passaggio in commissione Camera e Senato. Un iter che richiede almeno tre e che non è stato ancora avviato per quanto riguarda l’AP dello Stretto.
Ma poiché quella della riforma è molto più di un’ipotesi, è probabile che Salvini opti per un commissario, che tra l’altro ha poteri più ampi e può restare in carica più a lungo.
Tutti elementi questi che rendono improbabile la permanenza di Mega come commissario e hanno fatto scattare il totonomi. Già da mesi peraltro circola il nome dell’attuale consigliere comunale Maurizio Croce (candidato sindaco del centrodestra) nonché soggetto attuatore per il dissesto idrogeologico per la Regione Siciliana. Croce, voluto fortemente come candidato sindaco da Forza Italia si dimetterebbe dal consiglio comunale per ricoprire la carica in Authority. Sul nome di Croce (vicino alla sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano) sicuramente non ci sarebbe alcuna opposizione dei presidenti delle due regioni interessate Renato Schifani e Roberto Occhiuto. In realtà non è l’unico nome che circola, sebbene sia quello più ricorrente, perché c’è anche quello di un ex presidente dell’Autorità portuale di Messina, Vincenzo Garofalo, attualmente al vertice dell’AP di Ancona.
La decisione spetta comunque al ministro Salvini (che sicuramente terrà in considerazione i suoi, compreso Germanà) e non è affatto detto che prima dello scadere del 28 ottobre non firmi già il provvedimento.