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Investimenti e infrastrutture

Authority Sicilia Orientale, il 2024 l’anno della svolta: i porti di Catania e Augusta strategici nel Mediterraneo

lunedì 27 Novembre 2023

L’anno della svolta in realtà è già iniziato in anticipo. Il ruolo dei porti di Catania e Augusta (che con l’acquisizione dell’approdo di Pozzallo costituiscono un inedito tridente) è strategico per lo sviluppo della Sicilia e non soltanto. All’appuntamento con l’Europa del Pnrr, dell’innovazione e sostenibilità ambientale, dei nuovi mercati e delle nuove rotte, l’Autorità portuale della Sicilia Orientale arriva competitiva forte di una programmazione infrastrutturale in atto e della pianificazione di massicci investimenti che stanno cambiando il volto dei due porti.

 

MERCI E PERSONE

Da un lato i bacini produttivi di Ragusa, Catania e della Sicilia Orientale che guardano ad un mercato internazionale e necessitano di porti adeguatamente infrastrutturati anche in vista dell’istituzione delle Zes. Dall’altro un periodo di compressione del movimento merci (dovuto al Covid ed alla guerra) che sta lasciando spazio alla fase di rilancio. Infine la vocazione turistica e crocieristica dei porti di Catania e Pozzallo che ha fatto registrare nel 2023 numeri quasi doppi rispetto allo scorso anno.

La rivoluzione che il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale Francesco Di Sarcina sta portando avanti parte da un presupposto basilare: valorizzare le specificità di ognuno dei tre porti. Così, dopo aver messo “in porto” i bilanci, pianificato programmazione e investimenti, quasi raddoppiato il personale colmando gap e vuoti d’organico, si è passati alla fase due, quella operativa.

GLI INVESTIMENTI

Per i porti di Catania e Augusta gli investimenti per innovazione, riqualificazione e ammodernamento sono di oltre 300 milioni. Contemporaneamente si sta lavorando al rinnovo delle concessioni (che saranno di 25 anni), nonché a interventi di project financing per la nuova stazione marittima e il terminal crociere a Catania.

L’ANNO DELLA SVOLTA

Nei primi tre mesi del 2024 sarà completato il trasferimento dei container dal molo di Catania ad Augusta, con un doppio risultato, quello di potenziare le singole peculiarità.

Il porto di Catania è una realtà commerciale ma non solo. La vocazione crocieristica è un trend in costante crescita, che deve essere favorita da una serie di interventi sul piano dell’accoglienza, dei servizi portuali, delle infrastrutture, della riqualificazione del water front in sintonia con la città. Se i più prestigiosi operatori mondiali nel settore delle crociere hanno consentito il balzo in avanti degli arrivi (entro fine anno complessivamente si supereranno le 200 mila presenze) l’obiettivo è consolidare il trend e guardare ancora più in alto. Del resto Catania è la città tra Etna e mare, vicina a Noto, Taormina, Siracusa, il porto è a poca distanza dalla stazione, per non parlare dell’aeroporto di Fontanarossa diventato tra i primi in Italia per traffico di passeggeri. Un risultato che può fare da traino per fare dello scalo catanese l’homeport delle crociere nel Mediterraneo per passeggeri provenienti da tutto il mondo.

IL NUOVO VOLTO

Liberare il molo dai container equivale a dare nuovo volto al water front e migliorare il biglietto da visita di una città che punta ad essere Europea sotto tutti i punti di vista. Nel contempo i container saranno trasferiti ad Augusta dove sono in corso massicci interventi infrastrutturali. Augusta grazie a 240 milioni di investimenti è destinata ad occupare quel ruolo di porto core nel corridoio scandinavo-mediterraneo finora non adeguatamente ricoperto. Ci sarà un terminal per i contenitori, un project cargo (rivolto agli impianti eolici), un general cargo.

GREEN E SOSTENIBILE

I lavori in entrambi i porti ed anche per alcuni aspetti le sinergie con le amministrazioni comunali hanno come priorità l’innovazione, l’uso di tecnologie digitali per sicurezza e controllo, l’economia green, la mobilità sostenibile, la sicurezza, il miglioramento dei servizi per croceristi e operatori, l’info point e l’assistenza per pratiche e documenti,  la riqualificazione delle aree  e l’utilizzo delle energie sostenibili e rinnovabili, corretta gestione dei rifiuti e riciclo, verde pubblico e pulizia.

Tra i “numeri” dei due porti si possono evidenziare: 6.500 mt di banchine, oltre 32 milioni di tonnellate di merci movimentate, 11.855 mt di pontili/accosti, 625.800 metri quadrati di piazzali, circa 52 mila unità di container, 24 milioni di metri quadrati di specchi acquei.

In questo contesto Pozzallo, la “terrazza sul Mediterraneo” si integra perfettamente e guarda al traffico crocieristico grazie ad una vasta area di interesse turistico che copre Modica, Scicli, Ragusa Ibla, Ispica, Noto.

Se il 2024 sarà l’anno della svolta possiamo dire che è iniziato da un pezzo e che il primo trimestre consentirà di vedere i primi risultati concreti di una strategia a medio e lungo termine che vede l’Autorità portuale della Sicilia Orientale agire da protagonista su binari paralleli.

E’ un momento storico- spiega Di Sarcina- perché apre le porte alle prospettive di sviluppo su entrambi i porti, è la chiave di volta. Stiamo cercando un forte posizionamento nei settori dei traghetti, delle energie innovative e consolidiamo quelli tradizionali, come le merci. Per quanto riguarda il crocierismo è in forte espansione dopo il periodo del Covid durante la quale c’è stato un periodo di compressione”.

Così come accaduto con il crocierismo, in forte rilancio dopo le restrizioni degli anni scorsi, si ipotizza accadrà a breve per il traffico merci. Ed è questa la sfida di Augusta che ha tutte le carte in regola per diventare strategica per il sud Italia e il Mediterraneo.

 

 

 

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