Filippo Nasca, Presidente del Consorzio Autostrade Siciliane è l’ospite della puntata 237 di Bar Sicilia. Intervistato dal Maurizio Scaglione e Marianna Grillo, Nasca ha parlato dello stato dell’arte e del futuro della A18 Messina-Catania-Siracusa-Gela e della A20 Messina-Palermo. Tra numeri, tabelle di marcia, disagi e opere di ammodernamento, inevitabile il confronto sul Ponte sullo Stretto di Messina e sul recente caso dei concorsi “opachi”, bloccati proprio da Nasca e dal Cda del Consorzio.
TRAFFICO GIORNALIERO E ANNUALE: IN MILIONI SULLE AUTOSTRADE DEL CAS
“La tratta più affollata, quella più transitata è la Messina-Catania. C’è una componente di traffico commerciale che è particolarmente importante e che insiste fra i due capoluoghi di provincia ma, lungo il percorso ci sono centri di particolare rilevanza come Acireale, Giarre, Taormina che è una delle capitali del turismo del Mediterraneo. Da un lato, si tratta di un’autostrada costruita diversi anni fa. Non solo la Messina-Catania ma, soprattutto il primo tratto della Messina-Palermo, risalgono sostanzialmente a 50-70 anni fa. Sono delle ‘signore di mezza età’ e, come purtroppo ci ha insegnato la tragedia del ponte Morandi, il calcestruzzo non è eterno e ci vogliono le manutenzioni. Sulla Messina-Catania transitano giornalmente circa 128.000 automezzi. Il volume del traffico è più ridotto sulla sulla Messina-Palermo dove parliamo di circa 48.000 transiti giornalieri. All’anno si parla di decine di milioni di transiti. I mesi con i picchi maggiori sono quelli estivi, in particolare il mese di agosto è quello più ‘caldo’ in assoluto. Gli svincoli più trafficati, quello di Taormina, Giardini Naxos e Cefalù“.
PONTE SULLO STRETTO: UNA SFIDA POSSIBILE TRA DIBATTITI SURREALI
“Già adesso c’è un’interlocuzione costante con il Ministero delle Infrastrutture che ha ovviamente la regia del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani e dell’Assessorato alle Infrastrutture. Il Ponte sullo Stretto è una scommessa da giocarsi fino in fondo. Assisto a un dibattito un po’ surreale secondo il quale prima di fare il Ponte dovremmo pensare ad altro. Ritengo che fare il Ponte non significhi non pensare ad altro. Per altri problemi ci sono altre risorse e io credo che si debba camminare in sincrono. E’ una grande opportunità per riqualificare l’intero sistema di accesso della mobilità che riguarda la Regione Siciliana e mi auguro che finalmente sia la volta buona. Per la nostra economia sarebbe veramente un segnale di svolta. Credo che, a preoccupare i siciliani, sia una sorta di senso di sfiducia: siamo davvero in grado di fare un’opera così importante, di mettere un punto d’inizio e un punto di fine? Penso di sì, perché no? Dobbiamo provarci e ritengo che ci siano tutte le buone intenzioni sia da parte del governo nazionale che da parte del governo regionale. Se una comunità non si pone delle sfide di miglioramento, l’alternativa è la stagnazione, il declino, la decrescita economica”.
INTERRUZIONI, LAVORI: FINE PENA MAI?
“Purtroppo devo dire che per circa un ventennio, cioè parliamo dalla fine degli anni ’90 fino al 2016-17, le attività di manutenzione straordinaria sono state carenti o assenti. Opere di questa portata necessitano di una manutenzione ordinaria e straordinaria. Negli ultimi negli ultimi anni, il Consorzio Autostrade ha messo a terra circa 500 gare tra piccole e grandi manutenzioni con alcune sfide che ci terranno impegnati anche nei prossimi anni. Per dovere di chiarezza e di verità nei confronti dell’utenza devo dire che i disagi non finiranno nel giro di qualche settimana, di qualche mese. I problemi sono talmente incisivi che abbiamo dovuto avviare un ambizioso programma di lavori e questo programma durerà alcuni anni. Dicevo, le sfide sono due: la prima è l’ammodernamento dell’autostrada. Abbiamo fatto tanto sulla Messina-Catania che è interamente ripavimentata. Restano ancora da risolvere problemi come la frana di Letojanni, la sostituzione delle barriere soprattutto nella zona terminale vicino alla barriera di Catania, la ripavimentazione senza dimenticare che stiamo parlando di un’autostrada complicata fatta di viadotti e di gallerie molto lunghe.
Sulla Messina-Palermo si sono accumulati ritardi, abbiamo due viadotti chiusi per provvedimento della magistratura. Sono il viadotto Buzza e il viadotto e Furiano in prossimità di Sant’Agata di Militello. Abbiamo previsto due interventi: per il secondo ci vorranno più di 10 milioni e, per il primo, 4 milioni di euro. Aggiungo infine i problemi di adeguamento alla sicurezza nelle gallerie che ci impegneranno nei prossimi sei, sette, otto anni. Sono necessari investimenti di una certa portata“.
RISORSE, FATTURATO E PEDAGGI
“Il CAS è una delle 28 concessionarie delle autostrade italiane. Non riceve dei contributi ordinari della Regione e si mantiene attraverso gli introiti del pedaggio. L’anno scorso il pedaggio ha raggiunto nuovamente la cifra di 90 milioni di euro utili per il funzionamento ordinario e per le manutenzioni ordinarie ed è l’unica entrata. Dopo il calo durante il lockdown i volumi di incassi sono in ripresa. Abbiamo circa 270 dipendenti (agli inizi del 2000 erano 700). C’è stata una ‘grande cura dimagrante’ da questo punto di vista e poi abbiamo un po’ i problemi di altre pubbliche amministrazioni, l’invecchiamento elevato del personale e la necessità di irrobustirci, sia di figure amministrative che di figure tecniche. Evidentemente abbiamo bisogno anche di un sostegno sia da parte dello Stato che da parte della Regione. Per quanto riguarda lo Stato, ci ha dato delle rassicurazioni e abbiamo già atti formali da questo punto di vista. Si tratta di risorse aggiuntive per circa 600 milioni di euro buona parte dei quali verranno assorbiti dalla prosecuzione della Siracusa-Gela con il completamento fino a Scicli. Sarà un’autostrada moderna e dinamica considerando che tratta di zone molto interessate da flussi turistici.” Nasca ha poi anticipato le prossime aperture a luglio e il completamento di un altro lotto tra 4-5 anni.
“Le autostrade sono un problema nazionale e noi lo stiamo affrontando con le stesse difficoltà che che hanno tutte le altre concessionarie. Ci sono pezzi della rete viaria che sono in buone condizioni, pezzi costruiti anni fa e che quindi hanno bisogno di interventi consistenti Queste risorse statali vengono da due delibere del Cipe adottate nel 2022 dalla Regione. Cosa ci ha chiesto ci ha chiesto il presidente Schifani e l’assessore a Alessandro Aricò? Di mettere a disposizione del governo una programmazione precisa puntuale distinta fra nuove opere e ammodernamenti e manutenzione straordinaria. La stiamo preparando e credo che a breve la metteremo all’attenzione del governo regionale. Poi, sarà compito del decisore politico, dell’Ars, vedere se in che modo accompagnare il Consorzio in questo asset”.
LE AREE DI (DIS)SERVIZIO
“Purtroppo è un problema grave e aperto. L’anno scorso è stata fatta una una gara perché le subconcessioni erano tutte scadute e siamo riusciti ad aggiudicarne soltanto quattro, le altre non sono state aggiudicate. Quattro sono chiuse, alcune sono in stato di semi abbandono, una non ha nemmeno il rifornimento di benzina. Tra l’altro, incassiamo anche poco da un punto di vista economico come come royalties: quasi mezzo milione di euro l’anno. Stiamo cercando anche noi di capire i motivi di questa scarsa attrattività dialogando anche con gli operatori del settore petrolifero, pensando a possibili soluzioni. Ci sono dossier aperti. E poi, c’è anche il tema della delle ricariche elettriche. Da questo punto di vista abbiamo in piedi un progetto comune con l’Assessorato delle Infrastrutture“.
OBIETTIVI AMBIZIOSI E RISULTATI RAGGIUNTI
“Abbiamo il primo esempio in Italia sulla Siracusa-Gela di gallerie con la pavimentazione interamente in calcestruzzo con caratteristiche importanti rispetto alla diminuzione del pericolo in caso di incendio (che è notevolmente più elevato rispetto a quando la pavimentazione è in asfalto), abbiamo dei viadotti costruiti con tecniche modernissime. In Sicilia ci sono elementi di innovazione tecnologica che vanno valorizzati e comunicati bene agli automobilisti che potranno in questo modo reagire meglio a dei disagi che dureranno ancora per molti anni“.
IL CASO DEI CONCORSI “SOSPETTI”
“C’è stato un problema che ho giudicato abbastanza grave. Un possibile conflitto di interessi, di opacità che che ha determinato l’ennesima sensazione di scoramento e di sfiducia da parte dei cittadini. Quindi abbiamo deciso, insieme agli altri componenti del Consiglio di Amministrazione, di intervenire con decisione in una situazione che, ripeto, ha ancora degli elementi che non sono perfettamente chiari. Però, abbiamo accertato che su venti candidati arrivati a traguardo, quasi la metà legata in qualche modo al personale in servizio. C’è sembrato anomalo.
Stiamo portando ad esito un concorso per 105 casellanti, perché la nostra rete di caselli necessita dell’elemento umano anche perché gli attuali casellanti in servizio sono in età avanzata. Il Telepass? Diciamo che è un sistema che non è cresciuto come come forse ci saremmo aspettati 10-15 anni fa. Nel resto d’Italia si stanno sperimentando altre modalità automatiche, alcune prevediamo di sperimentarle anche sulla Siracusa Gela ma il problema è trovare strumenti non eccessivamente complicati per i cittadini poiché deve essere anche semplice pagare il pedaggio.
Per quanto riguarda il fabbisogno di risorse umane: abbiamo bisogno di giovani tecnici, ingegneri, geometri. Speriamo a breve di mettere in cantiere un nuovo concorso per reperire figure di questo tipo che si occupino soprattutto del monitoraggio.
Ci attende una la stagione di riorganizzazione e rafforzamento delle competenze all’interno del CAS”.
IL MESSAGGIO DELLA PUNTATA 237 DI BAR SICILIA
“Oltre il 90% degli incidenti stradali è dovuto alla distrazione alla guida, perché guardiamo il telefonino, perché non siamo attenti. Non perdete mai la concentrazione e siate prudenti”.