Il governo Musumeci rantola nel buio in mezzo al magma parlamentare e il gruppo del Pd protesta in Aula. “L’operazione finanziaria” dura da quasi nove mesi ed oggi, ennesima seduta per approvare alcune norme del ‘Collegato’. Le tematiche del giorno riguardano i comuni e i dipendenti regionali. I lavori in Aula dovevano partire alle undici di questa mattina. Ma continue e spasmodiche sospensioni creano tensioni e polemiche dall’opposizione, in particolar modo del Pd, che ha chiesto al presidente dell’Ars, Miccichè, di continuare i lavori. Ma nulla di fatto: ancora una volta seduta rinviata. Questa volta per le 15.
“Chiediamo al presidente Musumeci di presentare un certificato di vita del governo e della sua coalizione. Questo comportamento determina la paralisi dell’azione amministrativa e della attività parlamentare”. Afferma il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo insieme ad alcuni deputati regionali del suo partito. “Se il presidente Miccichè avviava i lavori, tutte le proposte di oggi, sarebbero state bocciate, essendo presenti in aula, in quel momento, meno di 10 deputati della maggioranza. Non si può continuare così. Siamo al punto che il governo è costretto a tentare di prender tempo con diversivi, annunciando in aula a l’ultimo secondo, sopraggiunti e inderogabili impegni di governo per prendere solo tempo”.
Al momento, il gruppo parlamentare dell’Udc per riunioni politiche è a Roma. Gli altri esponenti della maggioranza si aspettano per le 15. Forse.