“I dati Istat appena diffusi confermano un Mezzogiorno molto arretrato rispetto al resto d’Italia, in particolare in Sicilia dove la disoccupazione giovanile supera il 60%“. Lo dichiara Gino Sammarco nel corso di un incontro con gli iscritti Uilca che aggiunge :”Nel meridione, sud e isole, sono stati chiusi negli ultimi 6 anni 1020 sportelli, e la popolazione bancaria complessivamente è diminuita di 7.633 unità, quindi sono stati cancellati 7.633 posti di lavoro.
In Sicilia, in particolare, sono stati chiusi nello stesso periodo 291 sportelli, oltre ad una decina di filiali di Banche di Credito Cooperativo, ed in conseguenza di ciò si sono persi 2.308 posti di lavoro nelle banche (dati Banca d’Italia al 31/12/2017).
In molti comuni siciliani non esiste più uno sportello bancario, ma non finisce qui. Banco BPM chiuderà nell’isola, entro il 2018, 23 sportelli oltre ai 40 già’ chiusi negli ultimi 5 anni ed ancora tante saracinesche abbasseranno Unicredit, Intesa San Paolo, Mps, Carige…”
“Di contro – continua Sammarco – grazie al Fondo per l’occupazione, finanziato con i soldi dei lavoratori del credito, quindi anche di quelli Siciliani 17.891 giovani sono stati assunti in Italia dal 2012 al 2017, ma guarda caso tutti nel nord Italia.
In ultimo il nuovo piano industriale di Unicredit, la banca che più ha assunto negli ultimi anni, insieme ad intesa Sanpaolo, destinerà la quasi totalità delle prossime assunzioni, oltre 500, in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Si determina quindi il paradosso, che i lavoratori bancari siciliani, regione più povera d’Europa, finanziano le assunzioni in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna .
A questo punto, come sindacato, poniamo con forza una “nuova/vecchia questione meridionale” che riduca finalmente il divario fra nord e sud e dia una speranza ai nostri giovani provando ad attenuare questa nuova emigrazione di massa che priva il Meridione delle migliori risorse e di un futuro di crescita“.
“Come Uilca – Uil Sicilia – conclude – ci impegniamo ad aprire un confronto con il governo regionale e con le altre parti sociali per riportare all’ordine del giorno le tematiche del credito in Sicilia indispensabile strumento di sviluppo”.