“Le prenotazioni turistiche per il 2021? Purtroppo per Taormina e la Sicilia, come per le altre mete internazionali, al momento sono pari a zero. O la situazione cambia o non vogliamo neanche immaginare quello che può accadere”. Il monito arriva dal presidente emerito di Uftaa (la federazione mondiale degli agenti di viaggio), Mario Bevacqua, che non fa mistero della sua preoccupazione in vista della prossima stagione turistica.
“Sono sempre stato un iper-ottimista e ho sempre avversato ogni forma di pessimismo – spiega Bevacqua – ma la verità è innegabile e al momento di prenotazioni non ce ne sono proprio o tutto al più si possono considerare talmente poche da essere insignificanti. In questa situazione nessuno si sente di poter programmare nel tempo una vacanza. La realtà amarissima è questa”.
Secondo Bevacqua “forse qualcosa si inizierà a vedere nella settimana di Pasqua”. “Tutti pregano per l’estate 2021 ma la gente non prenota per la paura e per l’incertezza. Non ci sono aerei per le destinazioni e tutti gli operatori sono bloccati, operativamente e anche mentalmente’.
“Taormina, ad esempio, vive di turismo straniero e quell’85% di flussi dall’estero che nel 2020 e’ mancato, rischia di evaporare anche nel prossimo anno. O arriva in fretta una svolta con i vaccini o anche il 2021 sarà un anno terrificante. Hanno ragione e fanno bene albergatori, imprenditori e commercianti a preoccuparsi. Sentire dai miei amici e colleghi di Taormina che si va verso un Natale di stallo totale e che non c’è neanche un gruppo prenotato fa impressione. A Natale, tra l’altro, già nel 75% dei casi i tour operator avevano solitamente contezza, e il conforto delle relative prenotazioni, su come sarebbe andata la prossima stagione. Invece oggi la prenotazione è scomparsa e la gente non si fida perché non sa se il volo ci sarà. Manca la “advanced booking”, la prenotazione di un viaggio che veniva fatta fatta con molto anticipo”.
‘Per un bel po’ di tempo dovremo scordarci i numeri del passato, quando Taormina registrava Un milione di pernottamenti all’anno”. Il presidente di Uftaa prospetta il protrarsi della crisi anche sulle crociere, un movimento che portava nella Perla dello Ionio oltre 40 mila presenze nel periodo di aprile-ottobre: “Oggi le crociere vengono regalate e c’è chi ha offerto mille poste gratuiti ai Caraibi per dimostrare che la nave è un luogo sicuro ma on hanno riempito neanche così, perché la gente è spaventata. E’ tutto paralizzato nonostante ci siano offerte favolose. Ecco perché la ripartenza dovrà essere soprattutto psicologica. Oggi non si può pensare che la gente prenoti un viaggio mentre attorno c’è un clima di guerra. O si riacquista un clima di fiducia o non avrà senso parlare di vacanza a Taormina, o altrove. Non c’è molto da fare, anche se Taormina non può accettare che il governo non le riconosca lo status di città ad alta vocazione turistica. Località come Taormina devono restare comunque, in qualche modo, sul mercato, e cercare di resistere intanto, come nome, come marchio e destinazione top travel”.