“Non bisogna farsi troppe illusioni per quest’estate. Non arrivano aggiornamenti incoraggianti sul fronte del trasporto aereo e dall’estero. Molti operatori stanno già pensando al 2021”. Il monito arriva dal presidente emerito di Uftaa (la federazione mondiale degli agenti di viaggio), Mario Bevacqua, che così conferma la necessità di puntare sull’anno che verrà senza coltivare particolari aspettative di una svolta per il turismo nell’estate che sta per iniziare.
“Ad oggi – spiega Bevacqua – non ha aperto nessuna nazione e ci sono le restrizioni che conosciamo. Tutti stanno lavorando per aprire i confini e la Sicilia aprirà il 1 giugno lidi, B&b, agriturismi e ristoranti, mentre gli alberghi sin qui hanno deciso una chiusura volontaria per assenza di clientela. Ma l’unico turismo che avremo quest’estate sarà quello di prossimità, con una piccola speranza per il turismo di altre regioni italiane. Ci saranno percentuali minimali di cittadini stranieri, ed in tal senso qualche flusso significativo dall’estero lo rivedremo in autunno ed inverno. Ma la verità è che già si guarda alla stagione prossima, alla primavera del 2021″.
“Il dramma di Taormina è quello di tutte le mete turistiche italiane – continua Bevacqua –. Le crociere sono state tutte annullate. Ci dicono che potrebbe essersi un’apertura forse a luglio e agosto ma è molto improbabile e sembra più una speranza che un fatto oggettivo. Un’indagine di Confturismo-Confcommercio ha già detto con chiarezza che il 57% degli italiani non si muoverà verso località di villeggiatura e non pensa, quindi, alle vacanze: non è un problema di volontà, anche se un po di paura ovviamente c’è, è anche e soprattutto una questione economica. Avremo un turismo di chi verrà da altre zone delle Sicilia il sabato e la domenica, magari anche 3 o 4 giorni”.
“A Taormina, come del resto in tutte le altre località che vivono di turismo, gli imprenditori e i commercianti stanno dibattendo su cosa fare ma devono valutare bene se conviene davvero aprire, in presenza di pochissima clientela, con un probabile crollo del fatturato e con le tasse e le spese che comunque dovranno essere pagate. Parecchi non sono nelle condizioni di sopportare delle perdite, vale per ristoranti e alberghi, ad eccezione delle compagnie straniere che nell’ambito di una grande catena possono compensare le perdite. Senza turisti stranieri e le crociere sarà un’estate di grande sofferenza”.
“Teniamo anche conto che se ci rimarrà la riduzione dei posti sugli aerei, le tariffe – come evidenziato da Iata – aumenteranno ovunque del 49%. L’unica cosa che si può fare, quindi, da qui ai prossimi mesi è utilizzare l’eventuale chiusura di questa estate per adeguare le strutture, per cercare di mettersi nelle condizioni di fare quel turismo di qualità che negli ultimi anni si è un pò perso nel comprensorio. Non bisogna nemmeno illudersi troppo sul fatto che la Regione Siciliana sta cercando di fare una importante campagna promozionale: il riscontro, è vero, è stato positivo ma è diventato poi negativo nel momento in cui si è capito che ad oggi c’è l’annuncio ma non si conosce l’offerta. Nel mercato internazionale contano i fatti, non le parole”.