Dopo oltre 1.500 chilometri a piedi, fratel Biagio è arrivato a Bruxelles per parlare alle istituzioni europee di diritti umani e di migranti. Partito da Palermo con il traghetto per Genova, è andato a piedi a Milano, poi a Berna.
E ancora, percorrendo tratti della Germania è arrivato in Francia, a Strasburgo, dove ha incontrato il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, prima di andare nella sede Ue di Lussemburgo.
Infine è arrivato a Bruxelles dove è stato accolto in un convento francescano – dopo 116 giorni di freddo, pioggia e vento. Si riposerà qualche giorno prima di incontrare gli europarlamentari.
“Tutti hanno diritto a mangiare, ad avere una casa, un lavoro; vale per ogni emarginato, emigrante, immigrato, profugo, persona“, si legge nella lettera che Biagio ha consegnato a Sassoli e tradotta in sette lingue.
Nel suo messaggio, Biagio Conte scrive: “Oggi, 2 novembre, ricordiamo tutti i nostri cari defunti, ricordiamo i tanti senzatetto morti nell’indifferenza nelle grandi città, ricordiamo i tanti profughi in mare compresi i bambini, ricordiamo i tanti bambini morti per la fame o per le mancanze di cure, ricordiamo i tanti morti per l’ingiustizia delle guerre, ricordiamo i tanti morti a causa degli incidenti stradali, ricordiamo i tanti morti dovuti alle calamità naturali, ricordiamo i tanti morti a causa delle malattie, ricordiamo i tanti morti a causa dell’ingiustizia, dell’eutanasia, dell’aborto e della pena di morte, ricordiamo i tanti morti dovuti al suicidio, ricordiamo i tanti morti per la solitudine e l’ abbandono“.