Resta al centro dell’attenzione la situazione di precarietà del depuratore di Giardini Naxos e Taormina, che domenica scorsa è andato in avaria per otto ore e sul quale è così scattato l’allarme a poche settimane dal G7 e nell’imminenza della stagione turistica. “L’ennesimo paradosso siciliano è che mentre nelle strade della cittadina di Taormina si lavora per i preparativi del G7, il suo litorale rischia lo sversamento di liquami non depurati”. Così è infatti intervenuto sull’argomento il deputato del Movimento 5 Stelle all’Ars Giampiero Trizzino, a seguito del blocco improvviso degli impianti di depurazione dei Comuni di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola che ha interessato l’impianto di contrada Pietre Nere.
Trizzino e il deputato Cinquestelle alla Camera Alessio Villarosa erano intervenuti già diverse volte in precedenza, negli ultimi mesi, sulle problematiche del depuratore. “Abbiamo presentato numerosi atti parlamentari ed esposti – ha detto Villarosa – affinché la Regione si interessasse della vicenda, ma ad oggi ha solo fatto orecchie da mercante. La verità è che in questo Paese le cose si muovono solo quando accadono i disastri”.
Nell’ultimo atto ispettivo, depositato a palazzo Montecitorio circa un mese fa, il parlamentare chiedeva, proprio in vista del G7, interventi urgenti per evitare l’emergenza igienico-sanitaria. “Ovviamente nessuna risposta”, ha aggiunto il deputato. Nell’ultimo atto ispettivo, depositato a palazzo Montecitorio circa un mese fa, il parlamentare chiedeva, proprio in vista del G7, interventi urgenti per evitare l’emergenza igienico-sanitaria. A creare problemi al Consorzio sono i ritardi nei pagamenti da parte dei quattro Comuni, che determinando di riflesso difficoltà all’ente consortile per il pagamento dei fornitori e quindi anche ad Enel e alla ditta che effettua lo smaltimento dei fanghi, che ha chiesto di ottenere entro il 15 maggio gli arretrati vantati.