La bocciatura in consiglio comunale del piano triennale per le opere pubbliche di Palermo è stata la goccia che ha fatto traboccare Leoluca Orlando contro i consiglieri e gli assessori di Italia Viva, responsabili con le loro sei astensioni, della mancata approvazione del piano. Dopo le divisioni in commissione urbanistica anche in aula la maggioranza si spacca.
“A partire dalla bocciatura del piano per la riqualificazione dell’area del mercato ittico, la mancata sospensione del regolamento sulle sanzioni per l’evasione, passando per la bocciatura del bilancio consolidato, per la mancata approvazione dei regolamenti sui beni comuni e sui beni confiscati, e oggi del piano triennale delle Opere pubbliche, si assiste al ripetersi di voti ‘anomali’ da parte di consiglieri comunali che pure affermano di condividere e sostenere le scelte strategiche e l’operato dell’amministrazione e che sono rappresentati all’interno della Giunta comunale – sottolineano in una nota Orlando, il vicesindaco Fabio Giambrone, gli assessori Catania, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito – Si tratta evidentemente non di più episodi, ma di scelte che riteniamo inaccettabili, frutto di un approccio ai rapporti interni alla coalizione, che rischia di causare danni insostenibili e forse irreversibili alla città. Continueremo a pensare e ad agire con un approccio di squadra. E’ ovvio che chi non ha tale approccio e chi non lo manifesta con scelte amministrative concrete si pone di fatto al di fuori di un percorso politico e amministrativo“.
“Il voto sul Piano Triennale delle Opere Pubbliche in Consiglio Comunale, a Palermo, conferma che abbiamo avuto sempre ragione a sostenere l’assoluta incompatibilità tra l’area progressista, la sinistra e Italia Viva. Lo diciamo da tempo, senza alcun pregiudizio, ma constatando i fatti e sostenendo che per il futuro della città una coalizione con i renziani non sia proponibile sul piano politico, per la profonde differenze culturali esistenti. Il documento politico della Giunta di Palermo, pertanto è un atto che salutiamo con apprezzamento. Finalmente un deciso e chiaro freno, verso una forza agli antipodi dalla nostra cultura politica” afferma Ninni Terminelli.