Il ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha inviato gli ispettori del Dipartimento Funzione Pubblica alla Regione Siciliana per far luce sulla notizia del bonus di dieci euro ai regionali per ciascuna pratica di cassa integrazione evasa.
“Siamo in un momento delicatissimo per tutto il Paese e mi lascia attonita apprendere della richiesta di ulteriori bonus retributivi da parte dei sindacati dei dipendenti della Regione siciliana per lo sblocco delle pratiche sulla cassa integrazione in deroga”. Così su Facebook, il ministro: “Soltanto nell’Isola circa 130mila persone attendono l’erogazione di una così importante misura messa in campo dal governo. “La pubblica amministrazione in queste settimane, come ho più volte detto, deve essere motore della ripartenza del Paese. E non può permettersi di avanzare col “freno a mano tirato’- avverte il ministro – Ho attivato quindi l’Ispettorato del Dipartimento Funzione Pubblica per avere chiarimenti in merito alla vicenda”.
Intanto è ‘mistero’ sull’accordo tra Regione e alcuni sindacati dei regionali che assegnerebbe 10 euro, ridotti a otto nel giro di qualche settimana, a 140 dipendenti dell’assessorato Lavoro per incentivarli a evadere più pratiche possibili con lo scopo di velocizzare la trasmissione all’Inps dei decreti per la cassa integrazione in deroga attesa da 37mila aziende per 130 mila lavoratori in Sicilia. Con lo scopo di coinvolgerne altri 100, per ora in smart working.
Al momento esiste un “pizzino” sottoscritto lunedì nel corso di una riunione al Dipartimento Lavoro, che l’ANSA ha recuperato. Nel foglietto c’è scritto a penna che si tratta di una ipotesi di accordo. In calce ci sono le firme dei segretari dei sindacati Siad, Cisl-Fp, Sadirs, Fp-Cgil e Uil-Fpl: non ci sono quelle di Ugl e Cobas/Codir che non hanno partecipato all’incontro perché avevano chiesto un rinvio per approfondire il tema, ma soprattutto contestavano la decisione del dirigente di fare la riunione in sede e non in video-conferenza per l’emergenza Covid-19. Sul ‘foglietto c’è anche la firma di Giovanni Vindigni, direttore generale del Dipartimento lavoro.
Si legge: ‘progetto eliminazione arretrato pratiche Cigd”. E a seguire: pratiche n. 30.000, costo a pratica a prescindere dalla categoria 300.000, 00″.
La bozza prevede 10 euro per ogni pratica in più evasa dal dipendente regionale rispetto al budget di istanze assegnate per il periodo 4-10 maggio; 9 euro dall’1 al 15 giugno e 8 euro dal 16 al 30 giugno. Ma Cobas/Codir e Ugl mettono in dubbio l’intesa. Anzi. “Abbiamo appreso informalmente dalla direzione Lavoro che non si è sottoscritto alcun accordo”, sostengono. E fanno sapere di attendere “il verbale relativo alla riunione”. La bozza riguarderebbe dunque una platea molto ristretta dei 12 mila regionali. Inoltre, i 300 mila euro rappresentano un “bonus: la somma infatti verrebbe recuperata dal fondo per il salario accessorio dei regionali, che ammonta a circa 30 milioni di euro. Soldi che già spettano ai regionali.