A Palermo non sono esplosi solo i giochi d’artificio. In questo inizio di 2025, a far risuonare i microfoni di Radio Palazzo ci hanno pensato gli attori protagonisti di Forza Italia. Motivo del contendere è stato la mancata approvazione della variazione al piano triennale delle opere pubbliche relativa alla creazione del nuovo asilo di Brancaccio dedicato alla memoria di padre Pino Puglisi. In aula è stato deciso di rinviare la questione all’anno nuovo, in attesa di chiarimenti sul progetto. Fatto che non è andato giù all’ex capogruppo, oggi consigliere comunale di Forza Italia, Gianluca Inzerillo. L’alfiere dell’ala del partito vicina all’eurodeputato Marco Falcone e al parlamentare Giorgio Mulè, ha attaccato senza mezzi termini il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo. Fatto che, nei prossimi giorni, potrebbe portare ad una riflessione nella compagine azzurra.
Le polemiche fra Lagalla e le opposizioni
Nei giorni scorsi, l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi aveva palesato alcune perplessità sui costi del progetto, raffrontando lo stesso ad alcuni altri interventi che si dovranno eseguire in città. Un investimento da oltre 3,5 milioni di euro che richiederà però alcuni passaggi burocratici in aula. E proprio la necessità di richiedere ulteriori approfondimenti ha portato il presidente Giulio Tantillo e di conseguenza il Consiglio Comunale a rinviare tutto all’anno nuovo. Per il sindaco Roberto Lagalla il problema non esiste. Il primo cittadino ha ricondotto tutto a “una vicenda interna al Consiglio Comunale“, sottolineando però che “al fine di assicurare la continuità dei processi, il Rup dell’opera ha già dato avvio alle procedure di gara“. Per altri invece si tratta di un atto politico, come evidenziato dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo. “Il non voto sulla modifica del piano triennale rappresenta un chiaro atto di sfiducia di parte della maggioranzanei confronti del sindaco Roberto Lagalla“.
A tenere banco sono le parole di Inzerillo
Ma non sono di certo le normali differenze di idee fra maggioranza ed opposizione ad avere agitato le acque al Comune di Palermo. A piazzare un affondo pesante è stato l’ex capogruppo di Forza Italia Gianluca Inzerillo. Il consigliere comunale azzurro, fra gli esponenti di Sala Martorana che hanno partecipato alla presentazione del nuovo soggetto politico di Roberto Lagalla, è stato fin da subito uno dei principali sostenitori della realizzazione del nuovo asilo nido a Brancaccio. E il rinvio deciso in aula non è andato giù. “Salutare il 2024 con l’amaro in bocca per quello che accade in Consiglio Comunale e nel gruppo di Forza Italia è una condizione che inquina tristemente il clima di ritrovata serenità dei giorni scorsi. Sono certo che tutta la dirigenza di Forza Italia non potrà che essere d’accordo con me quando affermo che le aule istituzionali, dai comuni al Senato, siano il tempio sacro della democrazia e presiederle non è certamente un onere che puó essere affidato a chiunque“.
L’affondo contro Giulio Tantillo
Poi l’affondo contro Giulio Tantillo. “Mi rincresce ammettere l’inadeguatezza della persona in questione e mi rincresce che a presiedere l’aula consiliare al Comune di Palermo sia un uomo di Forza Italia, tutt’altro che liberale, tutt’altro che democratico, tutt’altro che alleato del gruppo di Forza Italia al Comune dí Palermo“. Parole, quelle di Gianluca Inzerillo, di fuoco che riaccendono le spaccature interne fra le tre correnti esistenti a Palermo nella compagine azzurra. Tutto all’alba delle manovre che, nei prossimi mesi, potrebbero portare a degli avvicendamenti nella Giunta del sindaco di Palermo. Al di là delle belle parole di Roberto Lagalla, il rimpasto di metà mandato rimane un rischio reale. Intanto, la polemica infuria. Spetterà al capogruppo Ottavio Zacco decidere il da farsi.