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Braccio di ferro sull’elipista di Taormina

mercoledì 11 Ottobre 2017
ELIPISTA DI CONTRADA PIANO PORTO

È scontro totale sull’elipista di Taormina. L’opera realizzata in vista del G7 del 26 e 27 maggio scorso è al centro di una contesa senza esclusione di colpi tra la Soprintendenza di Messina, che vuole che venga smantellata, e il Comune di Taormina, che punta alla conferma definitiva della struttura allestita su iter disposto dal Governo italiano e con interventi poi fatti eseguire all’Aeronautica Militare.

A distanza di pochi mesi adesso è braccio di ferro tra la Soprintendenza che valuta “abusiva” l’elipista e ha intimato lo smontaggio in 60 giorni, ritenendo che l’autorizzazione venne data solo in via provvisoria, mentre il Comune si è posto l’obiettivo di mantenere l’elisuperficie in forma definitiva. L’opera, unitamente a quella che era stata approntata per quei giorni in via provvisoria in contrada Piano Porto (smontata poco dopo il G7), ha avuto un costo complessivo di un milione e 800 mila euro circa.

“Su questa vicenda – spiega il sindaco di Taormina, Eligio Giardina – ci sarà un ferma presa di posizione del sottoscritto. Non si possono buttare milioni di euro al vento per un cavillo burocratico, quindi difenderemo in qualsiasi modo la presenza dell’elipista, ricorrendo a tutti i mezzi che la legge ci mette a disposizione e consulterò dei legali per accertare se sia legittima l’ordinanza emessa dalla Soprintendenza. Attendo con fiducia l’esito del Cru sulla richiesta di variante urbanistica, e se, come sembra, avremo l’autorizzazione per la permanenza definitiva dell’opera, andremo avanti nel rispetto della legalità e dell’interesse del comprensorio. Quella elipista in questi mesi ha salvato parecchie vite con l’elisoccorso. Taormina non ha un’area alternativa per l’elisoccorso e questa pista può essere utilizzata proprio anche a scopi sanitari”.

Nel febbraio 2017, in previsione del G7 ma anche con una scelta a lungo termine, il Consiglio comunale ha votato una variante al piano regolatore generale che dispone in sostanza l’ubicazione permanente in zona Bongiovanni dell’elipista, con l’intento di trasformarla da provvisoria a definitiva. L’iter è ancora in fase di valutazione al Cru a Palermo, dove si sta esaminando la richiesta di variante al Prg e il risultato di questo esame potrebbe arrivare nei prossimi giorni. La Soprintendenza, intanto, ha dato corso alla revoca del parere di provvisoria autorizzazione dell’intervento che era stato dato in conferenza dei servizi prima del G7 ed esclusivamente nell’ottica del vertice dei sette grandi. L’atto con il quale la Soprintendenza ordina la messa in pristino dell’area e quindi lo smontaggio dell’elipista segue una prima nota che in precedenza aveva fatto sempre l’ente di Viale Boccetta invitando, allora come adesso, al Comune di Taormina e la Presidenza del Consiglio dei Ministri a rimuovere l’elisuperficie.

La Soprintendenza, con nota a firma del Soprintendente Orazio Micali e della dirigente Marisa Mercurio (U.O. Beni paesaggistici e Demoetnoantropologici), osserva che “l’elipista in atto presente a Taormina denominata Piano Piscina, e’ non conforme allo strumento urbanistico”, e che la stessa sia “priva dell’autorizzazione paesaggistica (ex art.146 del D.Lgs.42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio)”. Ed ancora: “Il territorio del Comune di Taormina è normato dal Piano Territoriale Paesaggistico dell’Ambito 9” e “l’elipista in atto presente è stata realizzata senza la necessaria autorizzazione definitiva”. Le Belle Arti ritengono “Accertata la violazione degli obblighi di protezione e conservazione normata nella Parte III, Titolo I, del Decreto Lgs.42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio, fissati da questo ufficio con provvedimento del 22 febbraio 2017, per cui l’elipista presente a Taormina nell’area denominata Piano Piscina è opera abusiva“.

E adesso cosa accadrà? I prossimi giorni, a partire dall’imminente esame del Cru, che potrebbe affrontare il caso già nella giornata odierna, saranno decisivi per dirimere questo “pasticcio all’italiana” e per arrivare ad una soluzione, che in qualsiasi caso e’ destinata a lasciare strascichi polemici. E probabilmente non solo quelli.

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