A riparare le buche per strada a Palermo ci penserà un’azienda terza. Anzi, no. Lo farà ancora Rap. È delle scorse ore la lettera del sindaco Lagalla indirizzata all’amministratore unico dell’azienda partecipata che, tra le altre cose, si occupa anche della raccolta dei rifiuti nel capoluogo: “Ad oggi, il mancato raggiungimento del predetto obiettivo programmatico e la necessità di approfondire le modalità di gestione degli interventi di pronto intervento stradale impongono la prosecuzione dell’attuale modello organizzativo mediante attribuzione a codesta Spa, fino a diversa disposizione, delle medesime attività fin qui assicurate per conto di questa amministrazione”, scrive Lagalla, che punta duro contro la Rap: “In relazione al pregiudizio della pubblica incolumità che potrebbe derivare da qualsivoglia soluzione di continuità, ritengo non marginale rappresentare che l’interruzione unilaterale del servizio da parte di Rap potrebbe cagionare precise responsabilità sia dal punto di vista amministrativo che giudiziario”.
“Il sindaco Lagalla ci chiede di proseguire con il pronto intervento, che è quello che facciamo già da luglio 2020 – spiega l’amministratore unico Girolamo Caruso –. In origine doveva essere un compito da affidare a Reset, ma alla fine ce ne siamo occupati noi. Per proseguire, però, devo capire cosa devo aspettarmi. Mi serve un’ordinanza sindacale, almeno per avere il titolo per emettere fattura”.
Da luglio 2020, da quando, cioè, la manutenzione stradale non fa più parte del contratto di servizio di Rap, l’azienda partecipata ha comunque svolto piccoli interventi. Che hanno pesato sul bilancio dell’amministrazione per circa due milioni di euro in totale. Certo, un risparmio notevole per le casse del Comune, che prima spendeva dai 10 ai 12 milioni ogni anno. Per avere, però, lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tanto che l’azienda nel corso del tempo si era dotata di attrezzature specifiche, che oggi sul mercato si trovano a 6 milioni di euro. E che l’azienda potrebbe mettere a disposizione in caso di partnership con altri soggetti.
“L’amministrazione – ricorda Caruso – sta cercando di sbloccare la vicenda della manutenzione programmata e straordinaria. Se si dovesse decidere per Rap, anche in partnership con altri soggetti pubblici o privati, noi abbiamo risorse e attrezzature da 6 milioni di euro, che, visto che sono ferme da due anni, con un investimento minimo di circa 150mila euro sono immediatamente utilizzabili”.
L’obiettivo immediato, però, è evitare l’interruzione del servizio. La procedura per l’affidamento a terzi attraverso l’accordo quadro, come previsto dal piano triennale delle opere pubbliche, è infatti ferma al nastro di partenza.