Oggi magnifichiamo i calamari, che hanno il nome con lo stesso etimo di “calamaio”, dal greco kalamos (calamo), che da astuccio per le penne è passato a indicare nel medioevo il vasetto dell’inchiostro, con allusione alla forma del mollusco e al secreto difensivo di colore nero che emette quando è minacciato, analogo al nero di seppia. Insomma, penne e calamaro, invece di penne e calamaio.
Oggi, però, nonostante la mia boutade, non parleremo di un godurioso primo piatto, ma di un secondo da far leccare i baffi pure a chi non ce li ha. Siete pronti a questa nuova ricetta di mamma Patti Holmes? E, allora, si parte.
Ingredienti per 4 persone:
- 4 calamari grossi
- pane grattugiato
- pecorino grattugiato
- prezzemolo
- 8 cucchiai di pomodoro pelato
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1 spicchio d’aglio
- olio
- sale
- pepe
Preparazione
Pulire i calamari e privarli dei tentacoli.
Mettere in una padella dell’olio extravergine d’oliva con uno spicchio d’aglio, fino a farlo imbiondire leggermente. Unire i tentacoli tagliati sottilissimi, farli rosolare e aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco; quando sarà sfumato, 4 cucchiai di pelato e aggiustare di sale. A fuoco spento unire pane grattugiato, formaggio grattugiato e prezzemolo a volontà.
Prendere le tasche dei calamari e riempirle con questa farcia, chiudendo con uno stuzzicadenti per impedirne la fuoriuscita. Mettere in una casseruola olio, gli altri 4 cucchiai di pomodoro pelato, aggiungere un bicchiere di acqua (la salsa deve venire rosata) e, quando comincia a sobbollire, adagiarvi i calamari ripieni. Alzare la fiamma per uno/due minuti e, poi, farli cuocere a fuoco lento con il coperchio, rigirandoli almeno due, tre volte, per 15 minuti. Se il sughino dovesse asciugarsi, aggiungere ancora un po’ d’acqua e sale.
Et voilà, questo secondo delle meraviglie è pronto per essere divorato. Bon appétit.