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Dopo i tre punti portati a casa in quel di Castrovillari, il Palermo si appresta ad affrontare il Troina.
Nell’ultima giornata del girone d’andata del campionato di Serie D – Girone I, i rosanero sono obbligati a vincere, visto anche il ritmo tenuto dal Savoia. Questo è il classico momento del campionato dove non importa come ma bisogna vincere. E’ chiaro però che i limiti denunciati dalla formazione di Pergolizzi rimangono e prima o poi dovranno essere risolti.
SQUADRA CHE FATICA A COSTRUIRE
Primo fra tutti, l’undici rosanero deve ancora trovare una sua identità di gioco. Per capirci, non stiamo parlando di calcio champagne e di passaggi ad un tocco (questo nessuno lo pretende), ma quantomeno di un’idea di impostazione dell’azione e di validi sistemi alternativi ai cross in mezzo per Ricciardo.
Nei primi trenta minuti della partita contro il Castrovillari, e questo è un dato di fatto, il Palermo non aveva mai tirato in porta. In generale, i rosanero concludono pochissimo verso lo specchio quando si trovano a dovere fare gioco. Limiti che si evidenziano maggiormente in trasferta o, comunque, quando i rosa sono costretti ad attaccare per riacciuffare il risultato.
Nelle ultime sei partite il Palermo ha segnato soltanto quattro gol, due dei quali con Felici. Ricciardo, sbloccatosi contro i calabresi, non segnava da quasi due mesi, ovvero dalla sfida contro il Corigliano. Le ultime tre vittorie sono arrivate tutte per 1-0 (Giugliano, ACR Messina e Castrovillari), tutte o quasi frutto di un episodio che ha sbloccato il match.
Il Palermo fatica quindi dannatamente a costruire in fase offensiva, con Pergolizzi che non riesce a trovare la quadra, affidandosi soprattutto a giocate dei singoli.
Martin, mentre pensante del centrocampo, è chiaramente in debito d’ossigeno. Gioca praticamente sempre e questo lo costringe a non potere mai recuperare del tutto. Juan Mauri non ha la stessa fiducia agli occhi del mister, che preferisce sempre affidarsi più o meno agli stessi, dando poche chance ai panchinari storici.
LA SOLIDITÀ DEL PACCHETTO ARRETRATO
Se da un lato il Palermo ha problemi in fase offensiva, dall’altro è innegabile la solidità del reparto arretrato. Nonostante l’assenza di Lancini e Vaccaro, il Palermo riesce a chiudersi in maniera perfetta, sotto la magistrale direzione di Roberto Crivello.
Se Pelagotti non si è mai sporcato i guanti nella partita contro il Castrovillari, è merito del reparto arretrato e dell’aiuto degli interni di centrocampo, ovvero Martinelli e Kraja. Anche Peretti, nonostante le poche partite giocate, si è sempre dimostrato all’altezza quando è stato chiamato in causa.
Un pregio e un difetto quindi, su cui Pergolizzi non può limitarsi a riflettere, visti i problemi che attanagliano la formazione rosanero da due mesi a questa parte. Il mercato chiama e il Palermo dovrà rispondere presente. Le altre hanno già iniziato a rinforzarsi, mentre i rosanero sembrano al palo. Serve almeno l’arrivo di un fantasista (vista l’assenza forzata di Santana e il mancato utilizzo di Rizzo Pinna e Lucera) e di un centrocampista che dia ossigeno a Martin.
Intanto c’è il Troina da sconfiggere, formazione che da anni si attesta nelle posizioni alte della classifica e che, qualche anno fa, sfiorò la promozione in Serie C in un sanguinoso spareggio contro la Viterbese.