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Sulla strada statale 121 “Catanese” è stata ripristinata la circolazione, in entrambe le direzioni e senza alcuna limitazione, tra gli svincoli di Misterbianco (km 8,000) e Piano Tavola (km 10,000). La chiusura della statale si era resa necessaria nel pomeriggio di ieri, poiché un trasporto eccezionale non autorizzato ha urtato, danneggiandolo irreparabilmente, il sovrappasso della via comunale Giuseppe Verdi – al confine tra i territori comunali di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco (CT) – che scavalca la statale in corrispondenza dello svincolo.
In seguito ai rilievi effettuati dai tecnici di Anas e da quelli del comune di Motta Sant’Anastasia, era stato constatato che il cavalcavia, lungo 22 metri e largo 10 metri, aveva riportato ingenti danni che non ne consentivano la riparazione.
Il cavalcavia è stato demolito durante la notte di ieri e già da questa mattina, alle ore 6, è stata ripristinata la circolazione ad una corsia per senso di marcia. «Pur trattandosi di viabilità comunale, la Regione Siciliana ha richiesto ad Anas di procedere alle operazioni di progettazione e realizzazione della nuova opera. Anas – prosegue la nota – grazie ad un Accordo Quadro per attività di progettazione già in essere, si è già attivata per la progettazione del nuovo cavalcavia e successivamente, mediante ulteriore Accordo Quadro già in essere, provvederà alla costruzione».
Ieri l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone dopo l’avvio urgente, da parte di Anas, dei lavori di demolizione del sovrappasso sulla strada statale 121, dichiarava: «Il danneggiamento del Ponte Graci, sulla Statale 121 rischia di creare gravissimi disagi alla viabilità. Ci siamo sentiti con il capo compartimento Anas per la Sicilia, Valerio Mele, e abbiamo convenuto sulla necessità di scongiurare tali difficoltà per la circolazione stradale. Il Governo Musumeci è dunque pronto a stanziare subito un milione di euro per la ricostruzione del Ponte Graci, opera essenziale per un rapido ritorno alla normalità. Abbiamo chiesto all’Anas tempi più che celeri sia nella demolizione che, soprattutto, nel ripristino dell’infrastruttura, utilizzando anche gli accordi quadro già in esercizio».