Carini, in provincia di Palermo, è a tutti gli effetti uno dei simboli della lotta all’abusivismo edilizio in Italia. Qui a partire dal 2015, anno in cui Giovì Monteleone è stato eletto sindaco della città, ad oggi sono 1.334 i provvedimenti emessi dall’amministrazione del Comune, tra ordinanze di demolizione, di inottemperanza alla demolizione, di acquisizione al patrimonio comunale e di sgombero. Gli immobili abusivi abbattuti sono ad oggi 309 (ricadevano in zona di inedificabilità assoluta), 178 dei quali smantellati dal Comune di Carini e il resto dai privati responsabili.
Non sono mancati i riconoscimenti. Lo zelo del sindaco nel restaurare la bellezza di una terra libera dagli abusi è stato premiato da Legambiente, con la consegna della targa “Buone pratiche di gestione della costa” in occasione della presentazione della “Guida Blu 2023” , nonché del premio “Ambiente e legalità”, conferito dall’associazione ambientalista e di Libera contro le mafie nel 2022.
Eppure, mentre per il 2024 l’amministrazione di Carini prevede la demolizione di altri 29 immobili, proprio in Sicilia la commissione Territorio dell’Ars ha approvato un disegno di legge che permetterebbe la sanatoria degli immobili abusivi realizzati nei 150 metri dalla battigia fra il 1976 e il 1984.
Il Sindaco Monteleone, in una nota stampa diffusa dal Comune lo scorso ottobre in occasione di una demolizione sul lungomare Cristoforo Colombo, ha commentato: “È una follia perché significa vanificare tanto lavoro svolto per ripristinare lo stato originario delle nostre spiagge (…) Inoltre, istiga i destinatari delle ordinanze di demolizioni a resistere in sede amministrativa rallentando le procedure avviate, con tanta fatica, per ridare il mare alle presenti e alle future generazioni (…) Ci opporremo con tutti i mezzi e con tutte le forze e in tutte le sedi “.
Netta la presa di posizione di Legambiente Sicilia: “Facciamo appello al presidente dell’Ars e ai deputati regionali – ha affermato il presidente Tommaso Castronovo – affinché garantiscano la legalità, il rispetto imprescindibile della Costituzione. La Sicilia, regione in cui è sempre più difficile abbattere gli abusi edilizi, regione con oltre il 60% della costa fortemente urbanizzata, non ha bisogno di condoni e derelegulation, ma di legalità”.
IL RAPPORTO “ABBATTI L’ABUSO 2023”
Quella del Comune di Carini è una delle eccezioni virtuose in un panorama piuttosto desolante per quanto riguarda la demolizione degli immobili abusivi, oggetto di ordinanze dal 2004 al 2023, come emerge dal Rapporto (clicca qui) presentato da Legambiente: appena il 15.3% di abbattimenti eseguiti a fronte di oltre 70.751 ordinanze emesse dai 485 Comuni che hanno risposto in maniera completa ai tre monitoraggi civici di Legambiente (svolti nel 2018, nel 2021 e nel 2023) nelle cinque regioni maggiormente interessate dal fenomeno (Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio). La Sicilia è, da questo punto di vista, la Regione con la percentuale più “alta” di abbattimenti (19,2%, a fronte di 18.409 ordinanze emesse).
Invece di incentivare la crescita delle demolizioni, se venisse approvato il nuovo condono edilizio in discussione edizione all’Assemblea regionale siciliana, si finirebbe per penalizzare quei sindaci, come Giovì Monteleone, impegnati a ripristinare la legalità e risanare l’ambiente.