“Le notizia di stampa che vedono protagonista l’attuale deputato e sindaco di Cerda, Salvatore Geraci, se verificate destano preoccupazione. Credo che sia giusto che la magistratura faccia il suo corso, ma ritengo pure che l’onorevole Geraci debba dimettersi dalla commissione antimafia per l’onorabilità della stessa commissione di cui sono vicepresidente”.
Lo afferma il deputato regionale, Ismaele La Vardera, dopo aver appreso la notizia che il sindaco di Cerda è indagato dalla Procura di Termini Imerese. Avrebbe tentato di costringere il comandante della polizia municipale a scrivere al questore per ottenere che la processione passasse sotto casa del mafioso del paese. “Non possiamo permetterci – prosegue La Vardera – che su un componente della commissione antimafia penda un sospetto così ‘grave’, che coinvolgerebbe addirittura un soggetto che sta scontando una condanna per mafia”.
Abusando dei sui poteri, secondo i pm, il 14 febbraio del 2022 in occasione della processione del Venerdì Santo – che imponeva un itinerario differente rispetto a quello tradizionale che prevedeva il transito vicino casa di un mafioso – avrebbe fatto pressioni per ottenere la deviazione del corteo “al fine di ottenere consenso elettorale da parte della comunità e il favore del Comitato della Madonna Addolorata di Cerda”. In particolare, Geraci avrebbe intimato al capo dei vigili, Giuseppe Biondolillo, di salire nel suo ufficio dove avrebbero “fatto i conti” e l’avrebbe accusato di essergli “andato contro” aggiungendo: “quando parlo io devi stare fermo, zitto e sugli attenti, non gesticolare! Ti ho dato una possibilità e te la sei giocata, tu devi fare ciò che ti dico io! Prendi carta e penna e scrivi al questore e guai a te se stasera per la processione fai una cosa diversa”.
Geraci avrebbe anche sottratto il cellulare del comandante della polizia municipale per timore di essere registrato. Il sindaco è anche accusato di varie ipotesi di abuso d’ufficio. Secondo la procura, tra l’altro, il primo cittadino, durante la Sagra del Carciofo non avrebbe fatto pagare i tributi ai commercianti che avevano allestito gli stand in violazione del regolamento comunale, sopperendo alla mancanza di fondi con i contributi ottenuti per la manifestazione e così facendo perdere soldi all’erario.
“Tra qualche ora leggerete che mi è stato notificato un avviso di chiusura delle indagini preliminari a mio conto e dal quale risulto essere indagato per abuso d’ufficio e minaccia aggravata. C’è stato un tentativo di mascariamento da parte di chi mi ha denunciato, ma non vi sono capi d’accusa relativi a un qualche coinvolgimento con la mafia, voto di scambio e mazzette”. Aveva comunicato il sindaco di Cerda Salvatore Geraci. “Sono sereno, fiducioso perché ho sempre agito nel bene – aggiunge il sindaco – Ho nominato come legale di fiducia l’avvocato Vincenzo Lo Re, con il quale abbiamo già comunicato alla stampa le mie dichiarazioni. Credo nella giustizia e nel lavoro della magistratura”.