L’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, è stata condannata dal tribunale di Caltanissetta a 8 anni e 6 mesi.
La Saguto era stata accusata di avere gestito in modo clientelare, in cambio di denaro e favori, le nomine degli amministratori giudiziari dei patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia. Nel corso del processo, l’ex giudice era stata radiata dalla magistratura dal Csm.
Inoltre, l’ex magistrato è stata condannata anche a risarcire 500mila euro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, costituitasi parte civile nel processo. Un risarcimento compreso tra 50mila e 400mila euro in favore della Presidenza del Consiglio dovrà essere versato anche da altri 6 imputati: tra questi il marito della Saguto, Lorenzo Caramma, e l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
Saguto dovrà risarcire con 50mila euro la Regione Siciliana, con 30mila il Comune di Palermo, con 30mila l’università Kore di Enna, tutti parti civili. L’ex giudice – nel corso del processo il Csm l’ha radiata dalla magistratura – è stata condannata al risarcimento del danno di 10mila euro a titolo di provvisionale anche nei confronti dell’imprenditore palermitano Filippo Rappa verso il quale il collegio presieduto dall’imputata aveva emesso un provvedimento di sequestro di beni.
“C’è una sentenza, finalmente. Parla la sentenza“. Così il procuratore aggiunto di Caltanissetta Gabriele Paci ha commentato la condanna per corruzione e abuso d’ufficio dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione di Palermo Silvana Saguto.