Il Consiglio comunale di Catania ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Piermaria Capuana, volta all’istituzione di un centro comunale dedicato alla salute mentale dei giovani e la prevenzione del suicidio.
Capuana, con la mozione, impegna la giunta Trantino a realizzare uno sportello comunale in convenzione con l’Azienda Sanitaria Provinciale etnea, gestito da un’equipe di psicologi e medici specializzati, accessibile ai giovani che non possono permettersi una terapia privata. Diverse sono le attività pensate per la tutela dei più fragili: attivare un numero verde per la prevenzione del suicidio, operativo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, fornire consulenza immediata e indirizzare le persone in crisi verso il centro di crisi appropriato, promuovere campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza sulla salute mentale e ridurre lo stigma associato alla ricerca di aiuto. E ancora creare un “centro di crisi’, dove i giovani possano recarsi o rivolgersi telefonicamente in caso di emergenze legate alla salute mentale.
“Questa mozione – spiega il forzista – nasce da un’urgenza morale, sociale e politica. Nasce dal dolore di una perdita, ma anche dalla volontà di trasformare quel dolore in impegno, quel silenzio in proposta concreta. È una mozione che sento profondamente mia, perché riguarda la mia generazione, i miei coetanei, i nostri ragazzi. Siamo abituati a parlare di giovani solo quando emergono numeri e statistiche. Ma le statistiche non raccontano tutto. Dietro ogni dato c’è una vita, un volto, una voce che forse non ha trovato ascolto. Abbiamo assistito, soprattutto nel post pandemia, a un incremento drammatico di disturbi come l’ansia, lo stress, gli attacchi di panico, la depressione. Questo disagio psichico non può più essere considerato un tema marginale o secondario, perché non c’è crescita economica, non c’è futuro per una comunità se i suoi giovani soffrono in silenzio“.
“Questa tragedia – e mi riferisco alla recente scomparsa dell’amico Luca Palmegiani e di tanti altri giovani – mi ha portato a riflettere sul mio ruolo istituzionale, su cosa posso e dobbiamo fare. Non possiamo più limitarci a esprimere cordoglio, a piangere i morti. Le istituzioni devono imparare a esserci prima, ad accorgersi del disagio quando ancora è possibile intervenire. Serve una rete che ascolti, accolga, orienti. Per questo chiedo che la nostra città diventi capofila di un’iniziativa nuova, forte e coraggiosa: l’istituzione di uno sportello comunale dedicato alla salute mentale giovanile, realizzato in collaborazione con l’ASP, con équipe di psicologi e medici accessibili anche a chi non può permettersi una terapia privata. Ma non basta. Serve un numero verde attivo 24 ore su 24, una linea telefonica di emergenza, perché il dolore non conosce orari. Serve un centro fisico ma anche uno spazio digitale, dove i giovani possano trovare un punto di riferimento concreto“.
“E ancora – aggiunge – servono campagne di sensibilizzazione, nelle scuole, nei quartieri, negli spazi pubblici. Serve lavorare contro lo stigma che ancora oggi accompagna chi cerca aiuto psicologico. Dobbiamo dire con forza che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio. Costruiamo insieme soluzioni che proteggano i giovani e diano speranza. Il nostro compito non è solo quello di amministrare, ma anche di prevenire, curare, proteggere. Perché ogni vita salvata sarà la nostra più grande vittoria“.
“Da Catania – conclude – può partire un segnale forte per tutta l’Italia. È il momento di aprire un dibattito nazionale serio, trasversale e senza bandiere, per difendere il diritto dei giovani al benessere psicologico e alla speranza nel futuro. Io ci credo e lavorerò per questo“.