Un colpo a Musumeci e un colpo alla maggioranza di centrodestra, uno a Salvini e un altro alla coalizione sfilacciata che non riesce a trovare la quadra per le amministrative di Palermo e Messina.
Il tour di Cateno De Luca candidato alla presidenza della Regione Siciliana sbarca a Palermo e in conferenza stampa l’ex sindaco di Messina espone ai cronisti la sua tesi su come andranno le Regionali di novembre.
NESSUN BIG VUOLE IMMOLARSI
“In questo momento non c’è alcun big del centrodestra pronto a immolarsi sull’altare. Tutti i sondaggi dicono che perderanno le elezioni con me in campo- spiega- Quindi Nello Musumeci mi deve dire grazie, sarà ricandidato perché non troverà nessun altro disposto a candidarsi. Io vincerò questa competizione, ma se non dovessi vincere comunque nessuno avrà la maggioranza. Il centrodestra e il centrosinistra dovranno bussare alla nostra porta, noi non apriremo a nessuno e ci divertiremo in Assemblea. Oggi veniamo dati terzi nei sondaggi, entro fine giugno saremo primi e Musumeci sarà terzo“.
GLI STEP
Le tappe di aprile sono state già fissate con la convention a Catania il 9 e l’8 a Palermo la presentazione dei primi “pezzi forti” che scenderanno in campo. A seguire ci saranno i nomi per Trapani, Agrigento. L’obiettivo è fare due liste, una destinata ai politici (ma non ci sarà nessun deputato Ars uscente, è questa la regola per evitare che Sicilia Vera diventi un taxi) ed una seconda destinata a chi lascia i partiti, sindaci, amministratori, o ai rappresentanti di movimenti del territorio e associazioni.
L’AFFONDO
Non poteva poi mancare la frecciata alla Lega, che in Sicilia vedrà l’esordio delle liste con il simbolo “Prima l’Italia” in ottica federazione del centro destra.
“Prima l’Italia – dice De Luca-in realtà è prima la pagnotta rispetto al resto: è soltanto un cambio di denominazione. Salvini a destra perde sempre di più, perché Giorgia Meloni è stata brava diventando la padrona. L’unico modo per rifarsi la verginità è tentare un’aggressione al centro, dove c’è fibrillazione. E guarda caso l’operazione parte in Sicilia: dietro ci sono sempre gli stessi personaggi. La faida interna del centrodestra ha portato a questa operazione gattopardesca“.