“Per contrastare efficacemente mafie e corruzione oggi è indispensabile una strategia europea, e una strategia europea non può prescindere da una definizione di gruppo criminale organizzato valida in tutto il territorio dell’UE. Se non si compie questo passo, invocato anche dal procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho qualche giorno fa in un’audizione a Bruxelles, rischiamo di vanificare i nuovi strumenti introdotti nella scorsa legislatura europea. In questi settori la «non Europe», cioè il deficit normativo, costa alla collettività 71 miliardi di euro ogni anno”.
La necessità che l’UE adotti una nozione giuridica uniforme di criminalità organizzata è un tema centrale nell’impegno di Caterina Chinnici al Parlamento Europeo, e su questo l’eurodeputata di S&D si è soffermata anche stamattina a Bruxelles durante un incontro che ha riunito gli eurodeputati siciliani, quelli italiani componenti della commissione Libe e una delegazione della commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana, guidata dal presidente Claudio Fava.
“Le raccomandazioni della commissione Crim approvate nel 2013 hanno avuto seguito solo in parte – ha proseguito Caterina Chinnici, che ha auspicato un raccordo costante con la commissione Antimafia dell’Ars – e purtroppo dobbiamo ancora far comprendere bene in ambito europeo che i reati finanziari e i traffici di stupefacenti, di armi o di esseri umani, tutte attività transnazionali, hanno dietro quasi sempre le organizzazioni criminali, più di 5mila in tutta Europa come riscontrato da Europol”.
“Nella passata legislatura – ha sottolineato Caterina Chinnici – sono stati fatti passi in avanti. Per esempio la direttiva per la lotta alle frodi contro gli interessi finanziari dell’Unione, quella a tutela degli informatori che svelano casi di corruzione, la direttiva che potenzia lo scambio di informazioni tra le unità di intelligence finanziaria, il regolamento sul reciproco riconoscimento degli ordini di confisca compresi quelli emessi in assenza di condanna, la direttiva sulla lotta al riciclaggio. È stata istituita la Procura Europea per la lotta ai reati finanziari, la cui competenza però va ora estesa alla lotta al crimine organizzato”.
“Tutte innovazioni importanti ma non sufficienti – ha aggiunto – perché permangono asimmetrie tra le legislazioni interne dei singoli Stati membri e il malaffare sa trarne vantaggio: per questo è necessaria una definizione di organizzazione o gruppo criminale uniforme a livello UE, dato che quella contenuta nella decisione del Consiglio Giustizia e Affari interni del 2008 non è rispondente oggi alle caratteristiche del fenomeno. L’essenziale è arrivarci, poi potremo anche connotare la definizione con specificità tipiche delle organizzazioni mafiose, come l’intimidazione e l’assoggettamento”.
Caterina Chinnici ha partecipato anche all’incontro con la delegazione della commissione dell’Ars che si occupa delle questioni legate all’attività dell’UE, guidata dal presidente Giuseppe Compagnone.
“Se rafforzato e valorizzato, l’ufficio regionale a Bruxelles potrebbe aiutare – ha detto l’eurodeputata siciliana, iscritta all’Intergruppo sull’Insularità – a cogliere meglio le occasioni offerte dai fondi UE. In tal senso potrebbe essere utile far fare ai funzionari una formazione mirata sui progetti europei, perché questo potrebbe servire per entrare meglio nella logica dei bandi europei, per creare contatti e favorire partnership”.