GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Una ampia campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale, è stata condotta dai carabinieri Nas per la verifica della corretta erogazione delle prestazioni di medicina estetica. I Nas hanno controllato 793 strutture, tra centri estetici e studi medici estetici: sanzionate 110 strutture irregolari e sono stati sequestrati/sospesi 8 centri estetici e 3 studi medici poiché abusivi e/o privi dei requisiti minimi per il funzionamento. Oscurati anche 8 siti web. Sono stati accertati 41 illeciti penali, riconducibili all’esercizio abusivo della professione sanitaria e all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica.
I recenti episodi di cronaca di interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato che, per soli fini di lucro, eseguono pratiche riservate esclusivamente ai medici, sottovalutando le gravi conseguenze che possono derivare da prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali, si spiega in una nota, “hanno portato i Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, a condurre una campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale”. I controlli sono stati indirizzati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, la sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle previste autorizzazioni, la presenza di qualifiche professionali, con particolare riguardo all’applicazione di filler, impianti cutanei ed altre procedure tra cui anche i trattamenti mediante il fattore di crescita PRP (plasma ricco di piastrine). Ispezionate complessivamente 793 strutture, tra centri estetici e studi medici estetici, rilevando 110 obiettivi non conformi che hanno comportato il deferimento all’Autorità Giudiziaria di 33 titolari ed operatori, nonché la contestazione di sanzioni amministrative per 187.000 euro.
Sequestrati inoltre 2 apparecchi elettromedicali e, presso studi di medicina estetica, 5 dispositivi per la centrifugazione del siero ematico poiché non autorizzati e/o utilizzati da personale privo di adeguata formazione, nonché 79 confezioni di medicinali e oltre 500 dispositivi medici (garze, siringhe, aghi sterili per tatuaggi ecc.) scaduti di validità e/o illecitamente detenuti. Sono stati accertati 41 illeciti penali. L’attività di monitoraggio on-line ha determinato l’oscuramento di 8 siti web, tutti risultati ospitati su server esteri e con gestori anonimi facilmente raggiungibili dall’Italia. Promuovevano medicinali a base di “tossina botulinica” soggetti a prescrizione medica obbligatoria; dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (cd. filler) a base di “acido ialuronico”, risultati peraltro “sospesi” dal Ministero della Salute; prodotti cosmetici con etichettatura irregolare.
IN SICILIA
Nel corso di un controllo svolto presso un centro estetico di Catania, si è proceduto al sequestro penale di una pertinenza utilizzata impropriamente come ambulatorio di medicina estetica, dove è stata rinvenuta un’apparecchiatura elettromedicale ad uso professionale impiegata per trattamenti di criolipolisi, nonché 2 dispositivi medici ad azione biorivitalizzante e 2 confezioni di siringhe per trattamenti medico-estetici, in relazione ai quali è richiesta specifica autorizzazione sanitaria e formazione professionale del personale sanitario preposto all’utilizzo. Deferita in stato di libertà la titolare del centro per esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto sprovvista di titoli professionali abilitanti e per aver avviato un’attività medico-estetica in difetto della prescritta autorizzazione sanitaria.
Sottoposto a sequestro probatorio un dispositivo elettromedicale di medicina estetica per le attività mediche di radiofrequenza ed elettroporazione, del valore commerciale di euro 40.000, rinvenuto presso un ambulatorio odontoiatrico ubicato nella provincia di Trapani. Nel medesimo contesto sono stati deferiti in stato di libertà due odontoiatri, uno dei quali titolare dell’attività in argomento, responsabili, a vario titolo, di aver esercitato la professione di medico chirurgo, praticando trattamenti medico–estetici, in assenza del titolo abilitante nonché di aver consentito lo svolgimento di detti trattamenti in assenza di autorizzazione, esponendo ingiustificatamente i relativi pazienti a radiazione ionizzanti senza averne documentato le esigenze ed i vantaggi diagnostici o terapeutici, né averli preventivamente informati circa i rischi/benefici connessi alla dose di radiazione dovuta all’esposizione medica.