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Coronavirus: 50 messinesi a sciare in Trentino, al rientro poi a tennis: c’è un contagiato

martedì 17 Marzo 2020

Cinquanta messinesi si sono recati a Madonna di Campiglio a sciare e sono poi rientrati in Sicilia, nella Città dello Stretto, il 7 marzo scorso. Lo rende noto il sindaco di Messina, Cateno De Luca, a seguito di verifiche su una segnalazione che era giunta sabato scorso al Comune.

Possiamo confermare che la notizia è fondata – afferma De Luca -. Abbiamo lavorato tutta la notte per ricostruire i nominativi dei cinquanta messinesi che sono rientrati il 7 marzo dalla vacanza sulla neve in Trentino a Madonna di Campiglio, passando dall’Aeroporto di Bergamo”.

“Un componente della comitiva  – comunica De Luca – è già stato ricoverato all’ospedale Papardo di Messina in condizioni medio gravi essendo risultato positivo al tampone. Si tratta in gran parte di noti liberi professionisti della Città di Messina”. L’attività di ricostruzione è stata effettuata d’urgenza dal Comune di Messina al fine di prevenire il rischio di un possibile focolaio di Coronavirus nel territorio del capoluogo.

Alcuni di loro si sono posti in autoisolamento fiduciario, altri non lo hanno fatto e qualcuno si è messo a giocare a tennis. Stiamo cercando di individuare tutti i dettagli e la dimensione della vicenda, e ci auguriamo di non dover dare ulteriori notizie di diffusione del virus“. Il Comune ha chiesto la sanificazione immediata dei locali del circolo di tennis dove risulta che un soggetto della comitiva era andato poi incautamente a giocare a tennis al rientro dal Trentino.

“E’ ovvio che qui parliamo di comportamenti che potrei definire da balordi, alla luce di obblighi ben precisi, visto che già l’8 e il 9 marzo il Governo, con relativi Dpcm, aveva posto l’obbligo a chi si è trovato in altri territori, in questo caso rispetto alla Sicilia, di mettersi in autoquarantena, con riferimento ai 14 giorni precedenti alla pubblicazione del decreto. Ed è stato, esattamente, il decreto del 9 marzo ad estendere la misura al Trentino. Se c’è stata, quindi, una violazione del Dpcm, scatterà una denuncia per il mancato autoisolamento e su questo non ci sono discussioni e non ci sono sconti per nessuno”. “I cretini e i superficiali – aggiunge il primo cittadino – ci sono in ogni contesto e ne stiamo continuando a beccare e sanzionare. In qualche episodio si stenta a comprendere la gravità della situazione, che è di estrema emergenza e nella quale non si può pensare di continuare certe abitudini. Rischiamo di essere dei killer che trasmettono il virus agli altri”. 

De Luca rinnova l’appello ai messinesi: “State a casa e non uscite”.

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