I nuovi orari in vigore dal 1° ottobre hanno creato non pochi disagi ai cittadini e al turismo: aliscafi pieni, difficoltà a trovare posto a causa di orari e itinerari talvolta inappropriati, hanno costretto gli operatori turistici a fare i salti mortali e i Comuni a rincorrere decisioni assunte da altri in modo intempestivo e inadeguato, in assenza di consulto con gli Enti locali; basti pensare ai disagi ai quali, da un giorno all’altro, sarebbero andati incontro gli studenti di Panarea e Stromboli, costretti ad arrivare in ritardo a scuola, e gli abitanti di Alicudi e Filicudi, impossibilitati a partire e rientrare in giornata con un adeguato lasso di tempo a loro disposizione.
Oppure le partenze che erano state previste da Marettimo e da Favignana per Trapani che avrebbero imposto agli studenti e ai pendolari orari oltre misura penalizzanti. Ancora più grave la situazione per gli abitanti di Linosa privati dell’unico mezzo veloce che li collegava a Lampedusa.
Ma questa è solo la punta dell’iceberg di una gestione regionale che ha visto le pubbliche amministrazioni locali e gli stakeholder tenuti all’oscuro per lungo tempo sulle intenzioni di tagliare e aumentare le tariffe sulle corse essenziali statali e poco ascoltate nelle fasi che hanno preceduto la pubblicazione di bandi per i servizi integrativi quinquennali.
E fino a dicembre oltre al danno, la beffa. Il ritardo nell’assegnazione dei nuovi servizi pone le isole minori in una situazione di doppio svantaggio: da una parte il danno derivante dai tagli di navi e mezzi veloci imposti a valere sulla convezione nazionale, dall’altra – la beffa – il ritardo sull’assegnazione dei nuovi servizi regionali che non consente nemmeno di raggiungere l’obiettivo minimo (fissato dalla Regione) di mitigare parzialmente le penalizzazioni imposte sui mezzi statali.
Federalberghi Isole Minori Sicilia – in ultima istanza, con pec di fine settembre, sottolinea il presidente Christian Del Bono – ha chiesto che i nuovi governi regionale e statale incontrino urgentemente le rappresentanze dei territori interessati (Eolie, Egadi, Ustica e Pelagie), per ripristinare gli assetti statali e migliorare i servizi integrativi regionali così come previsti dai nuovi bandi.