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Collegato ter, Pace: “Le somme vanno spese entro il 31 dicembre, corsa contro il tempo” CLICCA PER IL VIDEO

martedì 7 Novembre 2023

Dopo la capigruppo convocata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per stabilire come procedere, il capogruppo della Dc a Sala d’Ercole Carmelo Pace prova a tirare le somme sull’iter della manovra correttiva da 350 milioni. L’aula, che doveva discutere il Collegato ter, è stata infatti sospesa in attesa di trovare una quadra.

Ai microfoni de ilSicilia.it il deputato democristiano afferma che domani l’aula dovrebbe iniziare a votare i singoli articoli del Collegato ter, diventato nel frattempo un documento molto importante soprattutto dal punto di vista delle risorse finanziarie messe a disposizione. Si tratta di una mini Finanziaria da 500 milioni di euro.

Mentre il governo regionale vuole accelerare l’approvazione del disegno di legge per concentrarsi poi sulla legge di Stabilità, che domani dovrebbe approdare in giunta per il via libera, le opposizioni spingono perché i 250 emendamenti alla manovra correttiva siano esaminati dalle commissioni di merito e se così fosse i tempi si allungherebbero, anche di molto.

Carmelo Pace, inoltre, spiega che tre opere irrigue della provincia di Agrigento vanno verso l’inserimento nel piano nazionale del sistema idrico. Tra queste, l’importante collegamento tra le dighe Arancio e Castello. I progetti di realizzazione sono stati progettati dalla Regione Siciliana e inviati per l’approvazione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli interventi, che saranno realizzati dal consorzio di bonifica della Sicilia occidentale, sono di estrema importanza per tutto il territorio agrigentino e non solo.

Attraverso il collegamento tra le dighe Arancio, che è già connesso col Garcia, e Castello verrà garantito un maggiore immagazzinamento di acqua che consentirà a tutti gli agricoltori di poter contare su alcuni milioni di metri cubi d’acqua in più. Potrà così da un lato, essere scongiurata la carenza di risorse idriche che, purtroppo, creano disagi alle coltivazioni mettendo in ginocchio il settore principe dell’economia in provincia di Agrigento e dall’altro, incrementata la coltivazione e conseguentemente la produzione di agrumi e uva.

 

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