Dino Bramanti, candidato sindaco alle elezioni del 10 giugno a Messina, si è recato oggi in visita alle baracche, zona che più di ogni altra rappresenta la grande ferita al cuore della città dello Stretto. Insieme a Bramanti c’era anche Pino Falzea, assessore da lui designato per la Giunta in caso di successo del centrodestra alle ormai imminenti Amministrative in agenda tra due domeniche.
“Sono sconcertato da quello che ho visto – ha evidenziato Bramanti al termine del sopralluogo -. E’ un pugno allo stomaco, una condizione di disagio davvero impressionante. Non mi capacito di come la politica abbia potuto ignorare sino a questo momento, per una infinità di anni l’emergenza delle baracche. Vergogna, ecco quello che provo ogni volta che vado in mezzo alle baracche a parlare con le persone abbandonate a loro stesse e che vivono in questi quartieri fra eternit, topi e macerie. Come oggi al Rione Taormina. Non voglio dire altro, provo solo vergogna per chi non ha mai fatto nulla per tutte queste migliaia di persone”.
La svolta in arrivo di cui ha parlato a più riprese il sindaco in carica Renato Accorinti lì non è mai arrivata. Ed appare in realtà ancora molto lontana. “La realtà in cui è costretta a vivere qui la gente è sotto gli occhi di tutti, c’è da poco da dire e c’è poco da commentare o da interpretare. Bisogna soltanto rimboccarsi le maniche e assumersi la responsabilità di porre in essere tutti gli atti concreti necessari”, ha aggiunto Bramanti che insieme a Falzea ha fatto il punto della situazione, in termini tecnici e strategici, su quelli che dovranno essere gli interventi da concretizzare nella prossima legislatura se la coalizione di centrodestra otterrà l’affermazione alle urne.
“Sto incontrando tanta gente anche in altre aree della città e sono realmente tanti i problemi da affrontare in città – ha concluso Bramanti -. Un altro emblematico esempio è quello del malcontento di chi lavora al mercato di Giostra, dove da 6 settimane gli operatori di Messina servizi non puliscono l’area e si trovano a lavorare in condizioni igienico sanitarie vergognose”.