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Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ritorna a Palermo in vista delle amministrative che si terranno il 12 giugno. Sul palco, allestito in piazza Verdi, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e la deputata alla Camera Carolina Varchi, a sostegno di Roberto Lagalla, candidato sindaco del centrodestra palermitano, per presentare i candidati delle liste al Consiglio Comunale e alle 8 Circoscrizioni.
“Per noi il destino delle città, come quella importante di Palermo, conta più del destino del partito. L’obiettivo della politica non può essere il partito, che è uno strumento. Quando abbiamo capito che qui si poteva andare in ordine sparso e non vincere, abbiamo scelto il candidato più competitivo: Roberto Galla. E grazie a Fratelli d’Italia il centrodestra può vincere. Nella città il degrado è ovunque, anche nelle bare”. Ha detto Giorgia Meloni nel corso dell’iniziativa elettorale, aggiungendo che “FdI è coerente, e la coerenza non è una qualità, ma deve essere un prerequisito, per questo non governiamo con sinistre e M5s. Deve esistere un centrodestra orgoglioso di difendere i cittadini che lo rappresenta. Le elezioni sono state fissate il 12 giugno, sperando che decideste di fare altro. Dimostrate che non vi fregano, andate a votare. Avete un candidato sindaco che si è misurato in tantissime cose nella sua vita, e non ne ha fallita una. E’ gente così che serve al governo della città. Ma vi chiedo anche di rendere forte Fratelli d’Italia, perché dove governiamo, Comuni e Regioni, i nostri sindaci vengono riconfermati.
“Roberto Lagalla ha un percorso radicato in questa regione e in questa città. Volevamo un candidato che dicesse a Palermo che il declino non è un destino ma una scelta. A Palermo il degrado ti rincorre anche dopo che sei morto e questo la città non lo merita perché ha una storia e un ruolo storicamente riconosciuti”. Così Giorgia Meloni, a Palermo, affrontando la questione dell’emergenza sepolture, che da mesi affligge il cimitero dei Rotoli.
La prossima partita elettorale si giocherà in autunno con le regionali e la leader di FDI è pronta a sostenere la candidatura del presidente Musumeci. Alla domanda dei cronisti, se il partito è disposto a correre da solo con Nello Musumeci, qualora gli altri partiti della coalizione di centrodestra non dovessero appoggiare il governatore uscente, Meloni ha risposto che “Questo è il dibattito che si aprirà dopo, se fosse necessario aprirlo. Io confido che non si dovrà andare da soli. Ho accettato, mio malgrado, di attendere la fine delle elezioni amministrative, ma non attenderò oltre. Io non capisco perché ci siano questi tentennamenti, ho chiesto apertamente se ci fossero delle alternative e nessuno le ha. A me non è chiaro, sono convinta che alla fine tutti confermeranno la candidatura di Musumeci – ha aggiunto – ma a maggior ragione non comprendo perché si stia perdendo tempo in una campagna elettorale che è importante per confermare il buon governo di Nello e perché è l’ultima elezione prima delle politiche. Credo che Musumeci debba rimanere il candidato del centrodestra, non c’è una ragione per non confermarlo – ha concluso – Ha lavorato bene”.
Riferendosi alle difficoltà del centrodestra di trovare l’intesa sulla ricandidatura di Nello Musumeci alla Presidenza della Regione e nonostante l’incontro avuto con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, Meloni ha detto che “Non è chiaro quale sia il problema, quando mancano motivi politici si ha l’impressione che i problemi possano essere di altra natura, di simpatia o antipatia, di piccolo cabotaggio. Ma non è quello che m’interessa, io non credo che oggi ci sia un candidato migliore di Musumeci per quello che ho visto in questi 5 anni e per quello che hanno visto i siciliani. Non comprendo le ragioni, ma confido che si supereranno”.
“Il reddito di cittadinanza ti prende nella tua povertà e ti lascia lì, perché quando finirà non sarà migliorata, non si sarà formato e non troverà lavoro. Per chi non può lavoro serve dignità, non politica che ti tiene legato con il Reddito di cittadinanza. Ma senza chi vota i M5s. C’è uno Stato che ti dice stai a casa a guardare la televisione”.
Sull’emergenza sanitaria “Secondo una sperimentazione la ventilazione controllata abbatte il rischio di contagio da Covid dell’82,5%. Un intervento che avevamo chiesto un anno fa. Questo significa che potevamo tenere aperte le scuole e gli uffici pubblici, ristoranti, palestre e che potevamo mandare a lavorare le persone che non poteva guadagnarsi i soldi per mantenere i loro figli”. Ha detto Giorgia Meloni a margine del comizio elettorale. Ci sono state “attività che sono state condannate a morte da una classe politica che faceva la cosa più facile, perché non era in grado di fare quella più giusta. Perché è certo più facile – ha detto Giorgia Meloni – scrivere in una riga di decreto ‘i ristoranti chiudono alle 18’, Ma non era la cosa giusta. Allora c’è una politica che fa le cose facili, e un’altra che fa le cose giuste. Noi – ha proseguito – siamo in grado di assumerci la responsabilità di non cercare la cosa più facile e dire ‘no’ quando va detto ‘no’, perché ai cittadini va detta la verità e bisogna fare il massimo per fare la differenza per la propria comunità”.